Blog

Valutazione di un sinistro marittimo, danni e cosa fare, come ripararlo?

Valutazione di un Sinistro Marittimo: Danni, Cosa Fare? Come Ripararlo?

“Le barche possono essere divise in due categorie: quelle che hanno toccato e quelle che ancora non hanno toccato.”

sinistro marittimo



Chiunque abbia una barca sa che il mare può essere tanto affascinante quanto imprevedibile. Una emergenza improvvisa e la sua gestione può determinare ed influenzare le conseguenze di un sinistro marittimo.

Un sinistro non è mai una situazione piacevole, ma sapere come affrontarlo può fare la differenza tra una conseguenza limitata ed una serie di problemi senza fine. Vediamo insieme quali sono i passi fondamentali per valutare i danni, intervenire correttamente e riportare la tua imbarcazione in perfette condizioni.

Contattaci




Valutazione Iniziale del Danno: Cosa Controllare Subito.

Dopo un impatto o un contatto con una superficie, sia essa rocciosa o sabbiosa, la prima cosa da fare è mantenere la calma e valutare la situazione. Ecco i punti critici da verificare immediatamente:

danno strutturale
  • Scafo e carena: spagliolare tutta la superfice rimuovibile in cerca di via d’acqua visibili, verificare che la struttura interna non presenti cricche nelle aree di incollaggio o fazzolettate come in prossimità dei perni del bulbo o dei supporti elica, oltre alla ricerca di crepe, delaminazioni o deformazioni.
  • Impianti di bordo: Controllare se ci sono perdite nei circuiti idraulici o acqua a contatto con i cablaggi.
  • Timone e appendici: Verificare il corretto funzionamento del sistema di governo, sperando non si siano danneggiate le losche o gli stessi timoni.
  • Motore e asse dell’elica: Controllare la trasmissione per assicurarsi che non ci siano danni nascosti.

Una valutazione rapida e accurata è fondamentale per capire l’entità del danno e pianificare i prossimi passi.

L’Importanza di una Perizia Professionale

Appurato che non si sta affondando, se lo yacht o il natante non presenta evidenze di rottura, bisogna arrivare al primo porto disponibile per poter visionare l’accaduto a scafo in secca, altrimenti contattare l’autorità portuale.

Dopo una prima ispezione visiva, è il momento di affidarsi ad un esperto per un’analisi approfondita. Utilizzando tecniche di controllo non distruttivo (CND) come ultrasuoni, termografia a infrarossi ed Eddy Current, in modo da poter individuare eventuali danni nascosti che potrebbero sfuggire a un’analisi superficiale.

Contattaci

Perché affidarsi a un perito nautico?

  • Per determinare l’entità reale del danno, evitando riparazioni parziali e inefficaci.
  • Per ottenere un report dettagliato da presentare all’assicurazione.
  • Per pianificare le riparazioni con la giusta priorità.

Interventi di Riparazione: Come Procedere

A seconda del tipo di danno, le riparazioni possono variare da semplici interventi a lavori complessi che richiedono l’intervento di cantieri specializzati.

Per scafi in vetroresina: attraverso l’utilizzo di resine epossidiche o isoftaliche e rinforzi in fibra di vetro.

  • nel caso di danni strutturali alla carena interni come: scollamento del controstampo, rottura delle fazzolettature o delaminazioni, che richiedono l’utilizzo degli ultrasuoni per individuare correttamente le aree che apparentemente sembrano intatte, quelle riscontrate in maniera negativa andranno ripuliti dai residui di incollaggio e vetroresina e ricostruiti con apposito materiale;
  • per danni strutturali alla carena esterna: attraverso tap test ed ultrasuoni si individuano eventuali delaminazioni e si tratta l’area attraverso la rimozione degli strati coinvolti dalla delaminatione, procedendo dall’interno o dall’esterno in base alla profondità dell’indicazione e ricostruendo l’area attraverso la laminazione manuale o sottovuoto degli strati di vetroresina alternando strati di mat e rowing.

Per scafi in metallo: Saldature e trattamenti anticorrosione.

Per scafi in legno: Sostituzione delle parti danneggiate con nuove essenze lignee.

altre riparazioni rilevanti possono essere:

  • Ripristino dell’impianto elettrico e idraulico, un impianto danneggiato può causare cortocircuiti o perdite d’acqua pericolose. Un’ispezione con strumenti diagnostici avanzati può prevenire ulteriori danni.
  • Verifica e riparazione del sistema di governo e propulsione, dopo un sinistro, è essenziale controllare il timone, l’asse dell’elica e le trasmissioni. Anche un piccolo disallineamento può compromettere la navigazione e portare a danni più gravi nel tempo.

La Gestione dell’Assicurazione: Cosa Devi Sapere dopo un sinistro marittimo?

Se la tua barca è assicurata, dovrai aprire un sinistro il prima possibile. Ecco alcuni consigli per facilitare il processo:

  • Documenta tutto: Scatta foto dettagliate dei danni e raccogli testimonianze se necessario.
  • Richiedi una perizia indipendente: Un esperto può fornirti una valutazione imparziale da confrontare con quella dell’assicurazione.
  • Segui la procedura dell’assicurazione: Ogni compagnia ha un iter specifico per la gestione dei sinistri, quindi informati bene per evitare ritardi nei rimborsi.

Conclusione: Prevenire è Meglio che Curare

Un sinistro marittimo può essere un’esperienza stressante, ma affrontarlo con il giusto approccio ti permetterà di minimizzare i danni e tornare in mare nel più breve tempo possibile.

Vuoi evitare brutte sorprese? Affidati a controlli preventivi periodici, perizie specializzate e interventi di manutenzione programmata.

Se hai bisogno di una valutazione professionale della tua imbarcazione, contattaci! Navigare sicuri è sempre la scelta migliore.

se vuoi conoscere i ns costi vai qui!

Buon vento e… attenzione agli scogli!

Contattaci

Behind the Hull: The Critical Role of a Marine Surveyor

Behind the Hull: The Critical Role of a Marine Surveyor

Marine Surveyor

How is the Marine Surveyor? What Does a Marine Surveyor Stand For?



A marine surveyor is a highly specialized professional responsible for inspecting and assessing vessels, from commercial ships to pleasure crafts and yachts. Their expertise ensures maritime assets’ safety, seaworthiness, and compliance with industry regulations and standards. Whether working for shipowners, insurance companies, or private clients, a marine surveyor plays a crucial role in the maritime industry.

Contact us

Key Responsibilities of a Marine Surveyor



Marine surveyors conduct thorough inspections and assessments on various types of vessels. Their main tasks include:

  • Condition and Valuation Surveys: These surveys evaluate a vessel’s structural integrity, machinery, and equipment to determine its market value and overall condition.
  • Non-Destructive Testing (NDT): Utilizing advanced techniques such as ultrasonic thickness gauging, magnetic particle testing, and radiographic analysis to assess the integrity of materials without causing damage.
  • Pre-Purchase Inspections: Assisting prospective buyers by thoroughly examining the vessel’s condition before purchasing it.
  • Damage and Casualty Investigations: Assessing damages following collisions, groundings, or accidents, and providing expert opinions for insurance claims.
  • Regulatory Compliance Surveys: Ensuring that vessels meet national and international regulations, such as SOLAS (Safety of Life at Sea), MARPOL (Marine Pollution), and classification society rules.
  • On-Hire and Off-Hire Surveys: Conducting inspections at the beginning or end of a charter period to document the vessel’s condition.

Specialized Techniques and Methodologies


To perform their duties efficiently, marine surveyors employ various specialized techniques, including:

  • Ultrasonic Thickness Measurement: Used to determine the thickness of a ship’s hull and detect corrosion as per ISO9712.
  • Infrared Thermography: Identifying heat anomalies that could indicate structural weaknesses or electrical faults.
  • Dye Penetrant and Magnetic Particle Inspection: Detecting surface and subsurface cracks in metal components.
  • Tap testing: Monitoring stress and potential failures in ship structures.

Consultancy Services for Commercial and Pleasure Vessels

Beyond inspections, marine surveyors provide consultancy services for both commercial ships and pleasure boats. They assist in:

  • Newbuild Supervision: Overseeing the construction of new vessels to ensure compliance with design specifications and quality standards.
  • Yacht and Pleasure Craft Surveys: Advising owners on leisure vessel maintenance, insurance requirements, and safety enhancements.
  • Cargo Surveys: Inspecting the loading, stowage, and condition of cargo to prevent losses and damages.
  • Environmental and Safety Audits: Evaluating pollution risks and safety management systems aboard vessels.




Marine Surveyors and the Sale of Vessels/yachts

quanto costa una perizia nautica?



When it comes to vessel sales, a marine surveyor plays a pivotal role by:

  • Providing Pre-Sale Assessments: Offering unbiased reports that help sellers establish fair market values and assist buyers in making informed decisions.
  • Conducting Sea Trials: Verifying the vessel’s performance, engine efficiency, and maneuverability under real conditions.
  • Advising on Regulatory and Legal Compliance: Ensuring that all necessary documentation, certifications, and registrations are in place for a smooth transaction.



Conclusion

Marine surveyors are indispensable professionals in the maritime sector. Their ability to perform detailed inspections, apply specialized methodologies, and provide expert consultancy makes them vital for shipowners, insurers, and maritime stakeholders. Whether for commercial vessels or recreational boats, their work enhances safety, efficiency, and value in the marine industry.

Contact us

Quanto perde di valore una barca negli anni?

Quanto perde di valore una barca negli anni?

quanto perde di valore una barca negli anni?

In questo articolo andremo a parlare di quanto una barca si svaluta negli anni.

Il valore di un’imbarcazione può avere più fattori, come la tipologia dei materiali con cui è prodotta l’imbarcazione come: ferro, alluminio, carbonio, vetroresina e ferro cemento.

Poiché ogni tipologia di materiale ha un suo costo produttivo e di lavorazione questo farà variare il costo finale di un imbarcazione, il che consente ad una barca costruita in vetroresina che presenta una filiera produttiva più snella rispetto ad altri materiali di avere dei prezzi più competitivi rispetto a un’imbarcazione in acciaio o in alluminio, inoltre, un’ulteriore fattore può alterare il valore in maniera rilevante è per esempio nel caso della vetroresina la modalità con cui questo materiale composito viene prodotto, ossia:

  • se viene laminato a mano,
  • se viene infuso sottovuoto,
  • se viene prodotto attraverso resine epossidiche o isoftaliche,
  • oltre che la tipologia di struttura/ossature interna/e ossia la presenza di un ragno strutturale o la presenza di di madieri e longheroni laminati a guscio sullo scafo.

Anche gli optional installati a bordo hanno un ruolo importante nel far variare un prezzo di partenza come per esempio un albero in carbonio rispetto ad uno in alluminio, il pozzetto fatto in un design ricercato, la doppia timoneria, il fly, la tipologia di motori e trasmissioni oltre che il Brand stesso che rappresenta esso stesso una fonte di valorizzazione.

Tutti questi fattori daranno quindi un valore finito all’imbarcazione uscita dal cantiere E soprattutto il valore di mercato le permette di rimanere o di crollare dalla propria fascia di prezzo quindi cosè che influenza il valore di un’imbarcazione?

Quindi quanto perde di valore una barca in condizioni ideali?

Per rientrare all’interno di un range reale, consideriamo una imbarcazione da 1milione di euro nuova e non supereremo gli 8 anni di età, in quanto, oltre questa data i fattori che potrebbero incidere e i mutamenti del mercato come accaduto in passato più volte potrebbero variarne il valore in modo negativo o in positivo, pertanto ci literemo ad analizzare quelli che potrebbero essere i fattori che influenzano il prezzo all’interno degli otto anni.

In questo caso ideale dove la barca rimane pressoché nelle medesime condizioni, il deprezzamento che influenza il valore è esclusivamente dovuto al valore principale che ne influenza il prezzo, ossia l’invecchiamento.

Questo decorre apriori da quello che è stato il comportamento dell’armatore, il quale influenzerà in maniera esponenzialmente rilevante con il passare degli anni e che in media inizia ad avere un peso rilevante tra i 5 e gli 8 anni dove successivamente agli otto anni la cura con cui la barca è stata tenuta ne influenza nettamente anche il prezzo.

In linea generale, un’imbarcazione subisce un influenza dovuta all’invecchiamento come segue:

La normale svalutazione di un’imbarcazione da diporto è compresa tra il 15% ed il 20% per il primo anno, e tra il 10% ed il 15% annuo per gli anni successivi, in base al brand ed alle caratteristiche di commerciabilità del bene e considerate le attuali condizioni del mercato, si ipotizza una svalutazione del 20% per il primo anno e del 10-15% per gli anni successivi.

Nel caso di un imbarcazione da 1.000.000,00€ avremo il seguente deprezzamento ipotetico:

  • 2 anni: 850.000,00
  • 3 anni: 830.000,00
  • 5 anni: 750.000,00
  • 8 anni: 648.000,00

Naturalmente nulla si può esprimere riguardo alle condizioni di mercato che si avranno tra 8 anni.

Quanto perde di valore una barca usata?

Nel caso di una barca usata il valore non può prescindere da una valutazione del perito che al deprezzamento standard sopra menzionato, andrà applicata quella che è la valutazione del perito a seguito della perizia attraverso cui trarrà le sue conclusioni identificando uno valore, o voto.

Questa valutazione verrà redatta dal perito attraverso il suo report che descriverà la barca e mostrerà le indicazioni e le caratteristiche della stessa assegnando un voto all’imbarcazione.

Questo voto che va generalmente da 0 a 100 (una buona barca è sopra i 95) ne determinerà il valore in fase successiva.

Questa valutazione, logicamente, non considera quelle che sono difetti di natura prettamente estetica di lieve entità o manutentiva generica, ma si concentra perlopiù su indicazioni di natura rilevante come possono essere danni strutturali danni al motore o ai motori, danni ad apparecchiature di bordo vitali per la manovrabilità della barca o condizioni di uno stato rilevante di trascuratezza che ne impediscono la visione completa dello scafo, come può essere:

Sentine estremamente sporche e piene di detriti o danni estetici che necessitano di riparazioni e pertanto si ritengono rilevanti.

Queste e le altre considerazioni rilevate dal perito di riferimento durante la perizia, affiancheranno il valore di mercato ed attraverso il voto che il perito darà all’imbarcazione, permetterà di calcolare un’ipotetica svalutazione della barca, che in soldoni dovrebbe essere calcolata in questo modo:

Se hai una barca da 500 000€ alla veneranda età di 15 anni e si presenta con una votazione di 90, il che la si pone all’interno di una zona di accettabilità, nel senso che la barca sta in discrete condizioni e manifesta qualche problematica rilevante.

Questo porterà a un’ulteriore svalutazione della barca che se inizialmente la sua valutazione di mercato era 500k, è molto probabile che questa andrà svalutata di un ulteriore valore economico che potrebbe attestarsi in questo caso esplicativo intorno al 10%.

Ad ogni modo, è più comunemente accettato che le parti concordino ad un abbassamento del prezzo in base alla tipologia di manutenzione che andrà effettuata, considerando la spesa per il ripristino dell’imbarcazione a quelle che potevano essere le condizioni il più possibile vicine all’originale.

Quindi, tornando all’esempio, se noi abbiamo questa fantomatica barca da 500k euro che però ha 25000€ di lavori da fare, chiaramente il prezzo da rimuovere da quella che è la valutazione sarà circa corrispondente ai 25000€ per riportare l’imbarcazione ad uno stato ottimale.

Questo scenario in ogni caso fa parte di una trattativa che non siamo qui ad eviscerare, poiché né abbiamo già parlato in un articolo come quello di come organizzare una perizia dove in seguito alla stipula di un prezzo di vendita si richiede la visione della medesima barca in trattativa da un perito esperto come noi per identificare eventuali indicazioni, che nel caso in cui si tratti di difetti rilevanti, questi potranno essere utilizzati per per la restituzione della caparra.

In ogni caso, solo a seguito di una perizia si potrà stabilire quelli che sono i margini reali di prezzo da un prezzo di mercato a un prezzo effettivo di vendita.

Conclusione

Chiaramente, un discorso simile lo si potrà fare sia su un’imbarcazione di 15 anni che su un sono imbarcazioni di due, dove, se questa dopo due anni ha subito essendo fuori garanzia un danno rilevante tale per cui il suo punteggio non è alto, questo può incidere notevolmente sul prezzo.

Va premesso che il perito non è tenuto a dare una valutazione economica dello scafo, è possibile richiederla a seguito della perizia ma questa non può essere mai effettuata come valutazione esclusiva, quindi la valutazione economica è solo ed esclusivamente collegata ad una perizia standard, inoltre va specificato che la valutazione economica può essere utilizzata non per una trattativa ma esclusivamente ai fini assicurativi, in quanto il prezzo di vendita è dato esclusivamente tra acquirenti e comparatori.

Quindi cosa aspetti!!! Contattaci

Per quanto tempo vale una perizia nautica?scopriamolo

Per quanto tempo vale una perizia nautica? scopriamolo

quanto tempo vale una perizia nautica?

Introduzione

Una delle domande fondamentali, quando si parla di un’imbarcazione principalmente post-acquisto è quella di pensare a come assicurarla e se valga la pena avere una semplice polizza per la responsabilità civile oppure assicurare la propria imbarcazione attraverso una polizza corpi (nel link si fa riferimento ad Unipol ma ne esistono molte altre) che tuteli la propria imbarcazione da qualsivoglia sinistro.

Eccetto essere questa una valutazione personale che dipende anche dalle proprie tasche, le assicurazioni però non possono rilasciare una polizza corpi, senza venire a conoscenza di quello che è lo stato attuale dell’imbarcazione o perlomeno lo stato nel momento in cui questa imbarcazione verrà assicurata. Quindi, molto spesso, le assicurazioni si avvalgono sia di propri periti iscritti all’interno dei loro registri o in alternativa il cliente stesso che ha un proprio perito di fiducia e che plausibilmente gli ha fornito una perizia pre-acquisto, può richiedere una perizia di tipo assicurativo che esaminerà accuratamente la propria imbarcazione producendo una nuova relazione onesta sullo stato dell’imbarcazione al momento dell’ispezione.

Che differenza c’è tra un perito dell’assicurazione e uno di terza parte?

La differenza fondamentale tra un perito dell’assicurazione e un perito terzo é che il secondo non ha rapporti con l’assicurazione ed effettuerà una perizia molto più approfondita,(poichè pagato meglio) per sua e per vostra tutela, effettuando oltre che un’ispezione visiva anche un’ispezione attraverso test non distruttivo quali Tap test (a martello), test hygrometrici e test ad ultrasoni se lo si reputerà necessario.

E’ plausibile che il test ad ultrasuoni sia effettuato in caso di estrema necessità ed è plausibile che il perito nello specifico possa chiedere una parcella differente per l’utilizzo di questo strumento.

Posso presentare la perizia pre-acquisto per fare la polizza corpi? Per quanto tempo vale?

Mettiamo il caso, io acquisto un’imbarcazione e questa non presenta durante la perizia (plausibilmente effettuata dal nostro studio) particolari difetti da dover ripristinare eccetto generiche operazioni di manutenzione, posso io presentare questa perizia all’assicurazione ai fini della polizza corpi?

Sì, nel caso in cui la La perizia abbia un esito positivo, la stessa potrà essere presentata all’assicurazione con l’aggiunta di un paragrafo che dia una stima del valore economico dell’imbarcazione nello specifico, in modo da poter essere assicurata dichiarando un valore stimato con la polizza corpi.

Ma quanto tempo ho per presentarla all’assicurazione?

Considerando che la perizia è paragonabile ad una fotografia dell’imbarcazione, che racconta in maniera descrittiva lo stato in cui si trova in quel momento l’imbarcazione, è chiaro che la validità della perizia stessa non potrà superare un determinato periodo di tempo e che in media risulta essere all’incirca sei mesi, termine entro cui l’imbarcazione potrebbe mantenere in teoria le medesime caratteristiche, motivo per cui bisognerà organizzare la presentazione della perizia con paragrafo apposito riferente al valore nel più breve tempo possibile, in alternativa si dovrà chiedere al perito un secondo rapporto aggiornato in merito alla medesima imbarcazione che plausibilmente sarà stata manutenuta secondo le indicazioni precedentemente dichiarate da dover effettuare da parte del perito nautico.

Per quale motivo una perizia nautica ha una validità dai sei mesi a un anno mentre la visita di sicurezza ha validità 5 anni ?

Questo avviene perché con la perizia nautica si esamina lo stato dell’imbarcazione in quel momento mentre con la visita di sicurezza (descritta nel dettaglio qui) si ritiene necessario stabilire esclusivamente la verifica dei delle caratteristiche di navigabilità ed il mantenimento delle caratteristiche di conformità per poter circolare all’interno del mercato europeo, dove si presuppone attraverso la verifica con cadenza quinquennale o all’interno della cadenza quinquennale che la barca non subisca alcun processo degenerativo per cui si debba perdere la conformità CE.

Quindi se io ho il Rina, la mia barca può essere assicurata con la corpi? visto che ho le caratteristiche per poter circolare per i successivi 5 anni .

Il fatto che tu possa circolare non significa che la tua barca abbia per scienza infusa le caratteristiche o la possibilità di essere assicurata, in quanto, all’interno dei 5 anni, la banca potrebbe avere un difetto o subito un processo degenerativo non per forza riconosciuti o trovati durante la visita di sicurezza, che per sua natura non rappresenta una perizia molto approfondita ma che visiona in maniera generica le caratteristiche dell’imbarcazione e plausibilmente non stimolate da un grande ritorno economico che molto spesso potrebbe fare in modo che l’ispettore di turno possa non voler prendersi la responsabilità di fermare una barca a causa di un mancato raggiungimento dei requisiti.

quindi no la visita di sicurezza non è abbastanza per poter assicurare un imbarcazione, ma questa dovrà essere eseguita da un perito esperto che rediga un rapporto esaustivo, come il ns studio.

rapporto perizia nautica

Il tuo nuovo consulente per verificare lo stato in cui si trova la tua barca e che segue i lavori al posto tuo.

Il tuo nuovo consulente per verificare lo stato in cui si trova la tua barca e che segue i lavori al posto tuo.

Stai cercando qualcuno che sia i tuoi occhi durante le fasi di costruzione, ripristino, manutenzione o refitting della tua barca? Un nuovo consulente per vedere in che stato si trova la tua barca e che segua i lavori per metterla a posto.

Stai riscontrando problematiche di comunicazione e ritardi durante i lavori? hai delle persone che ti fanno la manutenzione periodica della barca ma non ti fidi?

Sai che un occhio esterno può vedere cose che un occhio abituato non vede?

Facciamo al caso tuo, chiamaci e porteremo tua barca a mantenere il suo splendore.

Saremo i tuoi occhi e le tue orecchie durante le varie fasi di lavoro, informandoti periodicamente attraverso report fotografici e video sullo stato di avanzamento lavori (SAL) e sulla qualità con cui questi saranno svolti.

le consulenze possono riguardare:

  • Costruzione ex-novo o in fase di costruzione
  • Refitting strutturale
  • Manutenzione ordinaria e straordinaria

Consulente costruzione ex-novo

Durante le fasi di progetto si offrono servizi di monitoraggio e controllo degli ISO di riferimento oltre che suggerimenti pratici su aree ispezionabili per ragionare sul lungo periodo.

Durante le fasi costruttive si monitorerà lo stato dei lavori e la qualità con cui saranno svolti gli stessi, redigendo uno stato avanzamento lavori e se si riterrà necessario attraverso test di supporto non distruttivi come Ultrasuoni e liquidi penetranti, verificare eventuali anomalie.

Consulente Refitting

consulente refitting
consulenze refitting

il refitting è uno dei processi più rischiosi da gestire in quanto pieno di insidie non facilmente identificabili, questo avviene principalmente su barche sinistrate e/o vetuste, dove le corrosioni o la vita stessa della barca, non è sempre ricostruita a menadito, rendendo il refitting un processo complesso che non permette ad una prima valutazione soprattutto se l’imbarcazione non è periziata, di riparare ogni problematica senza incappare in difficoltà che potrebbero compromettere l’esito dei lavori stessi.

Pertanto si consiglia la consulenza attraverso una prima perizia conoscitiva tramite il ns studio dell’imbarcazione, con successiva stesura di un piano di lavorazione, consultazione con un team a cui verrà affidato l’incarico di refitting e periodico report fotografico e video inerente allo stato di avanzamento lavori, garantendo massima affidabilità e competenza, per permettere il corretto svolgimento dei lavori.

Consulente Manutenzione ordinaria e straordinaria

consulenza lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria
consulenza lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria

Rimanendo nell’ordine del refitting, attraverso una perizia preliminare per attestare la valutazione in termini di solidità dell’imbarcazione, si vuole venire a conoscenza di tutte quelle che potrebbero essere i difetti o le indicazioni che manifesta la barca e seguire le fasi di riparazione in caso di problematiche rilevanti.

Soluzioni per te

Per venire in contro alle esigenze del cliente, abbiamo più soluzioni da poter offrire:

  • un accordo in base percentuale in riferimento al costo totale del refitting o della costruzione
  • una soluzione a chiamata per monitorare lo stato avanzamento lavori della tua barca e seguo la manutenzione, (mi paghi solo quando vado o per la tipologia di operazione che si andrà ad effettuare)

contattaci e ti indicheremo la migliore soluzione per te.

Qual’e il periodo migliore per comprare una barca? incredibile

Qual’è il periodo migliore per comprare una barca? incredibile

Capire quale sia il miglior periodo possibile per comprare una barca, non è una passeggiata, in quanto si, si può andare per un’idea statistica ma la realtà dei fatti è che finché non trovi la tua barca il periodo giusto non esiste e le contrattazioni possono andare ben oltre quel periodo.

Il periodo in cui si inizia una trattativa può però incidere in maniera positiva o negativa nella contrattazione, in questo articolo cercheremo di capire nel miglior modo possibile, il mondo della nautica per individuare quale possa essere il miglior periodo possibile per comprare la tua barca.

Ma senza barca non c’è il mercato, quindi…

Come cerco la barca?

periodo migliore per cercare la barca

In un mondo globalizzato come quello attuale, la ricerca di una barca non è più un mero passaparola all’interno dei gruppi e delle cerchie che frequentano il circolo nautico, ma ci si affida sì anche alla conoscenza soprattutto per motivi di fiducia e affidabilità, ma anche alla ricerca via web, che ti permette di valutare una più ampia scelta di barche a disposizione e capire nello specifico quale modello ti piaccia.

Poiché, non è detto che si conoscano tutti i modelli in circolazione, cosa altamente difficile nella nautica ed è possibile che al di fuori della propria bolla, ci sia la barca giusta per te, si proprio lei, quella che forse prima di vederla non l’avresti mai adocchiata, ma ti conquista, è lei…

Quindi andiamo a dare un occhiata a cosa ci comunica Google trends in base alle ricerche sul panorama italiano.

Ho preso come riferimento la ricerca “barca usata” in quanto presumo chi ricerchi queste due parole sia una persona intenta a valutare il mondo dell’usato ed ad un presumibile interesse di acquisto, sono andato quindi a visualizzare il grafico qui sotto.

Cosa ci sta comunicando questo grafico di Google trens?

Google trends attraverso la prima parte del grafico ci sta comunicando l’andamento durante un intero anno, ossia la quantità di volte in cui una persona effettua la ricerca specifica “barca usata” tramite PC o smarthphone, da questo grafico si evince come la maggior parte delle ricerche si concentri tra giugno e settembre con i picchi principali a luglio e ad agosto, questo è facilmente intuibile in quanto il frequentare ambienti di mare dato il bel tempo porta a voler ragionare su un ipotetica vacanza e la ricerca di una barca è un passo breve .

Proprio per questo motivo, cercare nel periodo Giugno-Settembre potrebbe essere controproducente, in quanto, le numerse richieste, potrebbero inflazionare i prezzi delle barche in vendita.

Quindi, iniziare a cercare nel periodo di settembre potrebbe essere ancora troppo presto e per abbassare le pretese potrebbe essere necessario aspettare ancora qualche mese così da poter far abbassare le pretese.

La seconda parte del grafico raffigura le principai regioni in cui queste ricerche vengono eseguite, questo dato potrebbe lasciare il tempo che trova, in quanto sono giustamente delle aree particolarmente soggette ad avere uno spiccato mercato nautico.

Quando è preferibile partire con una trattativa?

Iniziare una trattativa deve avvenire solo a seguito della visione della barca, possibilmente nel periodo da settembre a giugno e preferibilmente dal vivo, anche per capire che emozioni la barca ti trasmette.

Quando si deve depositare l’anticipo per intavolare la trattativa, e per manifestare la priopria intenzione e serietà, bisogna dover inserire all’interno del precontratto come obbligo l’ispezione da parte di un Perito e la tutela di rescissione a seguito dell’individuazione di problemi strutturali e/o rilevanti.

Quindi, qual’è il periodo migliore?

In controtendenza da quelle che sono le senzazioni, il periodo invernale, ed in generale da Ottobre ad Aprile, ti permette di ragionare in maniera più serena e di organizzare nel migliore modo possibile gli eventuali refitting da effettuare per rimettere la barca in ordine come raccomandato dal tuo perito.

Ossia la MDSsurvey.com che ti potrà seguire anche durante il refitting.

di seguito troverai altri articoli qui.

Come Organizzare una Perizia Nautica?Semplicissimo

Come organizzare una perizia nautica?

come organizzare una perizia nautica?

Uno dei dubbi principali che possono arrivare dopo aver visto la barca di cui siamo interessati è come faccio a fare una perizia nautica? Poiché, come saprai benissimo, un occhio esperto, soprattutto se si parla di un manufatto artigianale, è per così dire obbligatorio, così da avere un’idea chiara e cosciente di cosa si sta acquistando.

Quindi, In base a dove si trova la barca, si cerca di individuare un eventuale cantiere nei pressi, possibilmente procedendo con una piccola ricerca di mercato per individuare il cantiere che offre le condizioni migliori, concordandoti con il venditore, il quale potrebbe esso stesso proporti alcune soluzioni, da lui conosciute, che offrano la possibilità di alarla.

Uno primo step da dover considerare è quello di organizzare la perizia con un perito esperto, quindi dopo aver individuato il perito nautico di riferimento, possibilmente noi , bisognerà organizzare il tutto con le varie parti in gioco, poiché, l’organizzazione non può essere coordinata dal perito, dal cantiere o dal meccanico, in quanto anche in questo caso si parla di trattative commerciali che dovranno essere esclusivamente concordate da chi vuole procedere con la perizia.

Ok, ho organizzato con il perito e mo?

Nel momento in cui abbiamo ricevuto tutte le conferme del caso, in termini di disponibilità del perito, bisogna capire se la barca è in secca o se si trova in acqua e quindi dove alarla, in quanto, per poter effettuare una perizia completa, che permetta di individuare tutti i possibili difetti, c’è la necessità di vedere lo scafo fuori dall’acqua e quindi trovare un accordo con un cantiere che abbia lo spazio disponibile per un determinato periodo di tempo in modo tale da poter procedere con la perizia.

Ma per quale motivo c’è bisogno di organizzare con la barca fuori dall’acqua?

La necessità di visionare la barca fuori dall’acqua è dovuta al fatto che lo scafo può manifestare difetti strutturali da dover testare a barca alata, come per esempio:

  • il tap test,
  • il test del igrometro
  • l’ispezione visiva,

Nello specifico, per dover effettuare un test igrometrico è necessario che la barca sia asciutta, il che implica il dover aspettare che l’antivegetativa si asciughi, questa se non vecchia e se non consistente in numerosi strati, potrebbe richiedere orientativamente tre giorni, in quanto se non asciutta correttamente potrebbe generare dei falsi positivi durante il test che impedirebbero l’individuazione di difetti strutturali come un indebolimento degli strati di resina oppure un possibile passaggio di acqua.

Chiaramente trovare il cantiere giusto che dia questa disponibilità non è scontato ed è fondamentale e costituisce il primo step da dover fare in seguito alla conferma del perito.

Che differenza c’è tra organizzare una barca a vela e una barca a motore?

Non esiste una vera e propria differenza nell’organizzazione di una perizia di una barca a vela o di una barca a motore, l’unica cosa che implica una differenza è la presenza di un meccanico specializzato nella tipologia e marchio di motore da ispezionare, il che implicherebbe l’organizzazione con un terzo professionista che potrebbe rallentare l’organizzazione e posticipare la prova in mare.

devo per forza fare la prova in mare?

Per quanto l’ispezione visiva del motore possa essere indicativa, lo sarà sempre di meno rispetto ad un ispezione in cui il motore è stato provato e visto in funzione, poiché potrà manifestare difetti non visibili alla sola vista.

questo non implica che non si possa fare un seatrial separato esclusivamente con il meccanico, il che però porterebbe ad una crescita inevitabile dei costi.

È necessaria la mia presenza durante l’organizzazione di una perizia?

No , non è necessario che l’acquirente o qualsivoglia altro rappresentante sia presente sul luogo della perizia , va da sé che se è presente qualcuno che conosce la barca, questo possa facilitare la comprensione di alcune indicazioni che possano rivelarsi durante la perizia.

Come fare i Soldi con le Barche? 5 modi incredibilli

Come Fare i Soldi con le Barche? 5 modi incredibili

come fare i soldi con le barche

La nautica nel suo complesso è un comparto che fa dell’esperienza e del lusso, ossia dell’emozione, il suo main business, vendendo il sogno, quella sensazione di privacy e di status sociale che solo pochi altri settori possono equiparare.

Un mondo di questo tipo è sia un mondo di elite ma anche un mondo di opportunità proprio per sfruttare l’esigenza umana di elevare il suo status sociale.

come fare i soldi con le barce

Quindi bando alle ciance e buttiamoci a capofitto su come poter fare soldi nella nautica.

scenario 1: ho una barca

Partiamo da un primo scenario indubbiamente avvantaggiato, ho già per un motivo “X” una barca, non mi interessa come, questi sono fatti tuoi, ma parliamoci chiaramente partiamo già da una base.

in che stato si trova la barca? non penso tu possa saperlo nello specifico, quindi cosa fai? ci contatti te la periziamo e ti diciamo se hai margine oppure no!

Sta bene? ottimo! Sta male? lavoriamoci! un bel refitting se è quello che ti serve, lo offriamo qui.

ok! è passato un po’ di tempo dopo il refitting ma ora la barca è pronta, quindi ora cosa facciamo?

qui inizia il bello. ma prima scenario 2.

scenario 2: non ho una barca

Diciamo che tu sei un po’ più temerario e vuoi iniziare il tuo gioco ad un livello Avanzato, ma questo non vuol dire che sia azzardato, ma solo un po’ più complesso. Questa complessità potrebbe permetterti di valutare la tua nicchia con più precisione e investire i soldi in maniera più accurata avendo già un obbiettivo in mente.

Quanti soldi hai? e il mercato dell’usato cosa offre?

Definire il proprio budget è fondamentale per capire in maniera oculata quale mossa sia la migliore, ma non sempre il mercato ti presenta l’offerta giusta per te, molto spesso le barche sul mercato non sono messe in condizioni eccellenti, sia per un discorso che il proprietario della propria barca né è innamorato e sia perché il proprietario sottovaluti alcune indicazioni che affliggono la barca, pertanto la perizia di una barca che si vorrà acquistare è fondamentale anche per capire se con le operazioni di refitting si rimane all’interno del budget prefissato.

Quindi come ci facciamo i soldi?

Ok mettiamo che l’hai acquistata e refittata a modino, ora cosa ne facciamo? vacanza?

Forse per provarla, si, ma poi non mi sembra il caso, anche perché altrimenti di cosa parliamo qui.

Quindi, esaminiamo quali potrebbero essere le possibilità ora che abbiamo la barca:

  • nel caso in cui abbiamo una barca a vela, per ragioni di contenimento costi, la si potrebbe proporre ad una scuola nautica che la sfrutterebbe per le lezioni di vela, ma probabilmente non pagherebbe nel breve l’investimento anche se ammortizzeresti i costi di manutenzione ed avere un indennizzo di utilizzo.
  • B&B con uscite barca in giornata con il proprio equipaggio, e servizio di ristorazione a bordo, soprattutto per il periodo invernale, dove è più raro che si esca in mare, dove nel creare l’atmosfera romantica potrebbe essere un ottima idea di business da poter sfruttare.
  • Uscite di uno o più giorni in mare come gli amici di seayou sailing per dei tour imperdibili con paesaggi mozzafiato o traversate per avventure in mare dedicate ai più temerari.
  • Noleggio esclusivo senza equipaggio, dove si affida completamente la propria imbarcazione al noleggiante.
  • Compra, refitta, usa e vendi, questa soluzione è più attinente all’imprenditore puro che piace rischiare nell’investimento dai grossi margini, chiaramente questa tipologia di business è più rischiosa delle precedenti poichè prevede l’acquisto di barche molto al di sotto della media di mercato il che risulta molto spesso indice di lavori importanti da dover portare avanti ma che potrebbe sia darti guadagni maggiori nell’immediato che proiettarti su lavori infiniti dove i margini risultano inferiori a quelli attesi, proprio per questo si consiglia vivamente la creazione di un team apposito per il progetto di refitting con a capo della direzione lavori noi, che ti garantiamo professionalità e serietà aiutandoti nelle scelte dei cantieri, professionalità e della scaletta lavori.

La scelta del tuo business è solo tua! Noi siamo qui! Pronti ad aiutarti.

Che differenza c’è tra imbarcazione e natante? incredibile

differenza tra natante ed imbarcazione

Che differenza c’è tra imbarcazione e natante?

Durante i primi approcci alla nautica salta agli occhi che non tutte le barche sono uguali, queste possono cambiare in tipologia ed in dimensioni, mentre la tipologia è facilmente intuibile, ossia non c’è scampo, la differenza tra una barca a vela ed una a motore è tangibile ed innegabile , quello che è meno chiaro è la differenza in termini di dimensioni, poiché esistono dei veri e propri blocchi dimensionali tra nave, imbarcazione e natante che potrebbero inizialmente confondere.


Definizione e distinzioni principali tra nave, imbarcazione e natante.

Partiamo dal presupposto che la differenza principale è quella dimensionale, se per le navi la differenza risulta più netta, in quanto si parla di barche molto gradi, oltre i 24 m che oltre alla dimensione differiscono anche per la loro stazza lorda ossia maggiori o minori delle 500 tonnellate, tra le imbarcazioni ed i natanti la differenza risulta meno marcata poiché il salto di categoria è esclusivamente a 10m di lunghezza ed in linea generale si possono definire come segue:

  • i Natanti sono unità con una lunghezza pari o inferiore a 10 metri, comprese le moto d’acqua e le unità a remi queste però risultano natanti indipendentemente dalla loro lunghezza.
  • le Imbarcazioni sono unità con una lunghezza a partire da 10,01metri e fino a 24 metri.

Questa è l’unica differenza tra natante ed imbarcazione?

In realtà no! Un ulteriore differenza tra imbarcazione e natante sta nella obbligatorietà o meno di doversi immatricolare, in quanto l’immatricolazione non è obbligatoria per le imbarcazioni fino a 10 metri ossia i natanti.

cosa posso fare con un natante?

Il natante può essere pilotato anche senza patente nautica con a bordo un motore con potenza inferiore ai 30kW / 40.8CV senza allontanarti oltre le 6 miglia dalla costa, mentre se in possesso della patente nautica entro le 12 miglia almeno che sia un’unità CE altrimenti 6 miglia dalla costa.

cosa comporta l’immatricolazione?

A differenza dei natanti che possono scegliere di immatricolarsi, per le imbarcazioni questo è obbligatorio, il che implica l’iscrizione al Registro delle Imbarcazioni da Diporto (R.I.D.) attualmente convertito nello Sted ossia lo sportello telematico del diportista.

Nel momento in cui il natante viene immatricolato, questo viene equiparato ad una imbarcazione da diporto.

Cosa attesta la proprietà di un natante o un imbarcazione?

Mentre per un natante l’unica identificazione di proprietà è data dall’atto di vendita o dal certificato motore, nelle imbarcazioni registrate i documenti sono:

  • La licenza di navigazione,
  • Il certificato di sicurezza,
  • Il certificato di potenza motore/i
  • il certificato di costruzione
  • La Patente nautica,
  • L’Assicurazione, non obbligatoria per i natanti ma caldamente consigliata.

per poter assicurare un imbarcazione alla responsabilità civile non è necessaria una Perizia Nautica , mentre risulta esserlo nel caso di polizza corpi, servizio offerto dalla MDSsurvey.

come si iscrive un imbarcazione?

La procedura per iscrivere una unità da diporto che sia essa un natante o un imbarcazione, è stata telematizzata e notevolmente migliorata con l’introduzione del SISTE (Sistema telematico centrale della nautica da diporto), che attraverso l’utilizzo dello sportello STED (Sportello Telematico del Diportista), permette di comunica telematicamente con tutti gli attori interessati , ossia:

  • Capitanerie di Porto,
  • Uffici Circondariali Marittimi,
  • uffici della Motorizzazione Civile
  • le agenzie nautiche che hanno il collegamento telematico col ministero dei trasporti.

posso fare il noleggio con un natante?

No, almeno che non sia immatricolata, se si intende utilizzare in Italia una imbarcazione battente bandiera straniera sarà necessaria una visita di sicurezza ai fini dell’idoneità al noleggio al fine di ottenere dall’autorità marittima italiana il Certificato di Idoneità al Noleggio.

Chi paga la perizia nautica?


Chi paga la perizia nautica?


Nella nautica ma come in ogni altro settore di valore, la perizia è un passaggio fondamentale prima di procedere all’acquisto di un bene, specialmente se si tratta di un bene di alto valore o di lusso come puo essere un imbarcazione, a maggior ragione se si tratta nello specifico di una compravendita di un imbarcazione usata.

Ma chi si fa carico dei costi della perizia nautica? chi paga?

chi paga la perizia nautica?

Cerchiamo di individuare le figure coinvolte:

  • Acquirente: Nella maggior parte dei casi, è l’acquirente a commissionare e pagare la perizia, principalmente per tutelarsi da un acquisto imprudente, verificando le condizioni effettive della barca prima di concludere l’acquisto.

  • Venditore: il venditore prima di mettere la barca in vendita, può richiedere una perizia preventiva per identificare eventuali peculiarità che hanno affetto la barca. in altri casi stesso il venditore può offrire la perizia come garanzia di trasparenza e buona fede, accellerando la trattativa e rassicurando l’acquirente.

  • Broker: alcuni broker possono richiedere una perizia prima di prendere in carico la barca in esclusiva per non incorrere a problematiche durante la vendita.

  • Gentleman agreement o accordo tra le parti: A volte, acquirente e venditore possono accordarsi per dividere le spese della perizia o incaricare un perito di comune fiducia.

Ingaggiare un Perito Nautico specializzato come la MDSsurvey è fondamentale prima di procedere all’acquisto della barca per poter fare un acquisto consapevole.

Dove possiamo periziare la tua barca? 2 principali Aree Geografiche

Dove possiamo periziare la tua barca? 2 principali Aree Geografiche

dove possiamo periziare la tua barca MDSsurvey.com
Mappa italia MDSsurvey

Dove si trova la barca/manufatto? la possiamo periziare?

Il nostro è uno studio peritale giovane e dinamico , non ci spaventano i km e abbiamo la nostra sede principale a Parma in centro città e una seconda sede a Napoli.

La scelta della sede principale a Parma è puramente strategica in quanto ci permette di coprire quasi integralmente il Nord Italia dal Mar Ligure all’Adriatico entro le 2.5h, oltre ad avere a circa 1-1:30h 4 tra i maggiori aeroporti internazionali italiani (Malpensa, Linate, Bologna, Bergamo e il piccolo aeroporto di Parma con connessione diretta sulle isole e Malta), mentre la scelta della seconda sede a Napoli è per via dell’importanza strategica come polo nautico e logistico della Citta che collega facilmente le Isole del golfo, Salerno e il resto delle aree Meridionali.

Mappa italia MDSsurvey

La mappa superiore, mostra le aree principalmente raggiungibili in Italia, quella inferiore mostra il gradiente della difficoltà con cui si può raggiungere una destinazione, va da se che la MDSsurvey.com opera in tutta Europa e mondo, isole comprese anche con poco preavviso, giusto il tempo di organizzare! 🙂

consulta la nostra sezione servizi e tariffe per poter avere un idea più chiara.

MDSsurvey.com

Cosa fa il perito nautico?

Cosa fa il perito nautico?

perito nautico Marco De Simone durante la perizia

La figura del Perito Nautico è una figura professionale che lavora nell’ambito navale, nella nautica da diporto e può allargarsi in base alle sue competenze professionali anche in altri settori, come quello industriale, diventando una figura trasversale, e si occupa di valutare le condizioni del manufatto che si sta ispezionando mostrandone le criticità.

Questa figura essendo un esperto che conosce il settore e le tecniche da utilizzare, nonchè in possesso della strumentazione e del metodo, è un valido aiuto durante l’acquisto o la valutazione dell’imbarcazione ed aiutarvi a valutare al meglio le condizioni della stessa.

Per farla semplice “Il Perito può essere visto come quel vostro amico meccanico che chiamate quando avete bisogno di vedere se la macchina che state acquistando ha qualche problematica che non avete notato” e consentirvi di fare un acquisto più consapevole.

I principali motivi per cui affidarvi ad un perito sono:

  • La conoscenza del setture, la tecnica, la strumentazione ed il metodo.
  • L’imparzialità e l’etica, il perito non deve avere alcun legame ed interesse nella vendita, e deve dare un giudizio oggettivo su cosa si andrà ad ispezionare, non preoccupandosi di creare un danno qualora si compromettesse la vendita.
  • La tutela da un acquisto che potrebbe andare oltre il budget preventivato, e di conseguenza un acquisto consapevole. Va notato che i difetti occulti non sempre riescono ad essere identificati.
  • L’identificazione di difetti strutturali da parte del perito potrebbe non farti perdere la caparra e ritirarti dall’acquisto senza conseguenze. (Leggi bene il contratto che firmi).
  • L’identificazione durante la perizia di una problematica in fase iniziale potrebbe farti risparmiare tempo e soldi per un intervento maggiore e potenzialmente pericoloso in un secondo momento.

Quindi in pratica cosa fa?

I passaggi principali con scafo alato che effettua il Perito Nautico sono i seguenti:

  • Ispezione visiva dello scafo per valutare distorsioni, indicazioni di riparazioni o presenza di osmosi;
  • Valutazione delle condizioni del tunnel bowthruster (se presente);
  • Condizioni delle eliche, asse e boccole (se in presenza di piedi poppieri, IPS o fuoribordo, valutarne le condizioni nel dettaglio e coinvolgere un meccanico specializzato);
  • Verificare i timoni e boccole (se presenti);
  • Verificare le condizioni della giunzione scafo-bulbo (solo barche a vela);
  • Verificare le condizioni delle prese a mare e dei perni del bulbo se presenti;
  • Verificare le strutture interne se sono presenti movimenti strutturali;
  • Verificare le condizioni dei motori;
  • Verificare le condizioni dei sistemi di bordo;

Cosa controlla il Perito Nautico con barca in acqua.

La barca può essere ispezionata in acqua sia prima che questa venga messa in secca che a seguito del varo o se lo si richiede esclusivamente in acqua.

In questa fase della perizia si controllano tutte quelle che possono essere le possibili vie d’acqua, le più comuni sono:

  • Losche
  • Perni
  • Prese a mare (comprendenti valvole e passascafi)
  • bowthruster se presente

Oltre alle sopracitate ispezioni, la perizia in acqua permette di testare tutti quei sistemi di bordo che utilizzano l’acqua come sistema refrigerante principale, come:

  • aria condizionata
  • motore/i
  • generatore/i
  • WC se ad acqua di mare
  • dissalatore

Nel caso delle barce a vela:

  • Albero/i
  • Sarie e lande
  • Vele, che per motivi di sicurezza non possono essere aperte in cantiere.

Va considerato che se la barca viene ispezionata esclusivamente in acqua la perizia sarà sempre parziale ed un eventuale perizia subaquea non permette la reale valutazione dello scafo.

Naviga nel nostro sito per vedere i servizi più adatti a te, potrai contattarci dalla sezione del sito contatti via mail a: info@mdssurvey.com o via telefono al +39 3481986741 .

Seguici su Instagram

Aspettiamo solo te , contattaci!!!

Quanto costa una perizia nautica?

Quanto costa una perizia nautica? Beh… bella domanda!

La perizia nautica è un rapporto professionale sullo stato dell imbarcazione, questo può essere identificato come una fotografia in versione descrittiva dello stato della barca al momento dell’ispezione, questa viene redatta da un esperto specifico del settore nautico denominato Perito Nautico, in inglese “Marine surveyor”.

Affronto nel dettaglio l’argomento in questo articolo.

Di seguito ti mostro un esempio di frontespizio della MDSsurvey.

rapporto perizia nautica

(clicca qui per saltare l’articolo e consultare direttamente le tariffe).

Essendo la barca in generale un manufatto artigianale, questo differirà per tipologia, costruzione, design, materiali, dimensioni ed optional a bordo.

I fattori che influenzano il costo della perizia nautica.

Come per una barca, anche per una perizia, ci sono dei parametri/fattori caratteristici che ne influenzano il valore e sono:

  • la tipologia di imbarcazione;
  • le dimensioni della barca;
  • durata della perizia;
  • i materiali costruttivi;
  • la tipologia di report che si richiede;
  • dove si trova la barca/manufatto.

La tipologia di Imbarcazione

Le barche possono essere divise in due categorie principali, ossia: plananti o dislocanti e la variazione dei pesi di bordo gioca un ruolo importantissimo, come anche le aree a cui prestare attenzione, come le sale macchine nelle barche a motore o la zona della deriva nelle barche a vela, poi ci sono i catamarani.

La differenza tra le varie tipologie, non è essa stessa un fattore determinante per il valore della perizia ma per definire come operare durante l’ispezione.

Le dimensioni della barca

A differenza della vita quotidiana, dove le dimensioni si dice non contino, nelle perizie nautiche le dimensioni contano e come.

Il parametri principali che si andranno a considerare saranno, la lunghezza in primis, il numero di ponti da ispezionare, nonché il numero di scafi (catamarano/trimarano).

Queste differenze in termini di dimensioni, diventano rilevanti per ragioni di superficie ispezionata, sia interna che esterna, ma anche in termini di complessità delle strutture e dei sistemi di bordo che naturalmente si complicano in maniera esponenziale all’aumentare le dimensioni.

Durata della perizia nautica

Strettamente legato al fattore dimensionale è il fattore tempo, in quanto maggiori sono le dimensioni e le aree da ispezionare e maggiori saranno le ore della perizia.

In linea generale, la durata media di una perizia per un imbarcazione di 10m ispezionata dapprima in secca e varata per effettuare le prove in acqua e in seguito il seatrial è di circa 5-6h, la variazione dipende in base ai difetti che si riscontrano durante l’ispezione dello scafo esterno e delle strutture interne, che possono richiedere un approfondimento con gli ultrasuoni il che potrebbe rallentare la perizia, arrivando fino alle 8h di durata.

Risulta essere chiaro che se le dimensioni sono superiori ai 18 m o nel caso di catamarani di 15m è plausibile che sia necessaria una giornata in più per poter ispezionare tutto con la dovuta applicazione.

I materiali costruttivi

Anche la differenza di materiale utilizzato per la costruzione dello scafo, può far variare il co costo, in quant, ogni materiale necessita di una differente tecnica ispettiva e di eventuale approfondimento strumentale.

La barca in vetroresina è la più diffusa per ragioni di facilità produttiva ed economicità del materiale e richiede una serie di controlli visivi e non distruttivi come gli ultrasuoni, la termografia e l’igrometria.

Nel caso delle barche in legno, diventa particolarmente importante l’ispezione visiva e l’igrometria, poiché essendo il materiale deperibile, potrebbe mostrare indicazioni riconoscibili esclusivamente con questi 2 metodi di indagine.

Per quanto riguarda il carbonio, le tecniche ispettive sono similari alla vetroresina ma con la differenza che gli ultrasuoni raggiungono velocità in m/s nettamente maggiori e simili all’alluminio.

Per acciaio e alluminio le indagini possono essere similari ossia indagine visiva, attraverso i liquidi penetranti ed attraverso gli ultrasuoni sia per la spessimetria che per la lettura dei cordoni di saldatura con sonda angolare.

Chiaramente ogni tipologia ispettiva potrebbe richiedere più o meno tempo per essere sia organizzata che eseguita, per esempio, nel caso degli ultrasuoni su acciaio e alluminio lo scafo andrà mappato in riquadri all’interno del quale andranno rilevate delle misurazioni di spessimetria che daranno come risultato la corrosione del pannello in alluminio o acciaio preso in considerazione.

letture spessimetria ultrasuoni su scafo in alluminio

La tipologia di report che si richiede

Non tutte le perizie sono uguali, dipende dalla necessità del cliente, qui troverai una pagina dedicata ai ns servizi.

In linea generica esistono nella nautica in maniera specifica diverse tipologie di report.

  • completa pre-acquisto, questa può essere anche esclusivamente con barca in acqua o in secca (non consigliato); (500-950€+trasferta)
  • assicurativa per la polizza corpi, un report più snello per presentarlo all’assicurazione. (500-750€+trasferta)
  • visita di sicurezza, noi ci affidiamo all’ente certificatore ENAVE che ci ha dato il mandato da tecnici operativi. (Listino Enave)
  • perizia danno, valutazione del danno subito ed elenco dei lavori da effettuare , è necessario un approfondimento strumentale. (100-150€/h+trasferta)
  • report post lavori, per valutare la fattura a regola d’arte dei lavori (100-150€/h + trasferta)
  • report stato avanzamento lavori per monitorare le operazioni di costruzione e refitting dell’imbarcazione. (Da concordare in base al valore del refitting circa 8-10%+ trasferta)
  • report consegna barca, per verificare tutti gli optional (500€+trasferta)
  • perizia ultrasuoni, per verificare un manufatto o una barca esclusivamente attraverso gli ultrasuoni. (120€/h + trasferta)
  • perizia liquidi penetranti, per valutare difetti su metalli e sulle saldature. (80-100€/h+trasferta)

Dove si trova la barca/manufatto

Il nostra è uno studio peritale giovane e dinamico , non ci spaventano i km e abbiamo la nostra sede principale a Parma in centro città e una seconda sede a Napoli.

La scelta della sede principale a Parma è puramente strategica in quanto ci permette di coprire quasi integralmente il Nord Italia dal Mar Ligure all’Adriatico entro le 2.5h, oltre ad avere a circa 1-1:30h 4 tra i maggiori aeroporti internazionali italiani (Malpensa, Linate, Bologna, Bergamo e il piccolo aeroporto di Parma con connessione diretta sulle isole e Malta), mentre la scelta della seconda sede a Napoli è per via dell’importanza strategica come polo nautico e logistico della Citta che collega facilmente le Isole del golfo, Salerno e il resto delle aree Meridionali.

La mappa di seguito mostra le aree principalmente raggiungibili in Italia, va da se che la MDSsurvey.com opera in tutta Europa, isole comprese anche con poco preavviso.

Mappa italia MDSsurvey

Quindi quanto costa una Perizia?

Una Perizia Nautica parte da un minimo di 500€ per natanti sotto i 5m a oltre i 1500euro per perizia completa.

In linea generale il prezzo è di 950euro + 50 per ogni metro superiore a 10m + il trasporto +eventuali spese giorno successivo 250euro/gg che possono variare in base a dove è collocata la barca.

La ns tariffa kilometrica è di 0,40€/Km A/R dall’ultimo capoluogo di provincia nella zona 1.

(esempio: devo arrivare a Trieste, l’ultimo capoluogo di provincia nella zona 1 è Ferrara come visibile dalla mappa, sono 251km x2 (A/R) =502×0.40=200€ da aggiungere alla tariffa base)

Esistono anche agevolazioni per chi vuole avere il controllo delle spese, dove si paga alla MDSsurvey solo il costo della perizia + eventuali gg successivi e il cliente si occuperà totalmente delle spese di spostamenti e costo eventuale di vitto e alloggio.

Inoltre, sconti ad hoc possono essere fatti per barche periziate esclusivamente in acqua o in secca.

Per venire in contro alle vs esigenze offriamo anche tre tipologie di report disponibili che saranno da scontare in caso non si voglia la versione completa ossia la full report:

  • Full report, completa e dettagliata 250€
  • Light report, si concentra sulle problematiche principali non trattando le cose riscontrate come positive. 200€
  • List report, lista dei difetti 70€

*va notato che la valenza giuridica è garantita esclusivamente dal full report.

Troverete maggiori info nella nostra pagina dedicata alle tariffe qui.

Potete sempre contattarci nella sezione contatti del sito, via mail: info@mdssurvey.com e Whatsapp al: +39348198674

Visita di Sicurezza

Visita di Sicurezza, cosa sapere su come preparare la propria barca

Indice:

  • Introduzione a visita e conformità;
  • Cos’è la visita di sicurezza;
  • Come si svolge una visita di sicurezza;
  • come preparare la propria barca alla visita di sicurezza.
  • quali lavori compromettono la conformità

Introduzione a visita di sicurezza e conformità CE

visita di sicurezza barca in secca

La visita di sicurezza è un passaggio fondamentale per confermare la continuità dei requisiti minimi di conformità della cerificazione CE per prodotti circolanti all’interno della comunità europea .

In questo articolo andremo a trattare l’argomento della visita di sicurezza e su come preparare la barca al meglio per permettere all’ispettore di poter svolgere la stessa senza incorrere in inconvenienti che potrebbero compromettere la conformità dell’imbarcazione.

cos’è la conformita CE ?

La conformità CE è la garanzia che un dato prodotto acquistato sia stato costruito rispettando delle procedure ben precise, in termini di caratteristiche tecniche, qualitative e procedurali che permettono ad un prodotto di essere sicuro per l’acquirente finale.

Questi riferimenti vengono redatti da organismi europei ed internazionali come la ISO o la UNI, in grado di creare degli standard di riferimento per lo più di identificazione dei materiali e procedurali, così da poter garantire la qualità di un prodotto finito.

Va da sè che alla presenza di una variazione rilevante, che quindi differisce in termini di caratteristiche dal prodotto finito originario, questo perderà le caratteristiche di conformità, in quanto trattasi a tutti gli effetti di un prodotto differente.

Anche un imbarcazione entro i 24m per poter essere messa in commercio, necessita di rispettare degli standard qualitativi.

Di seguito un esempio di quali riferimenti ISO/UNI EN sono necessari per costruire una barca.

Iso costruzione barca

Cos’è la visita di sicurezza?

visita di sicurezza

Come descritto nel paragrafo precedente, un prodotto per essere conforme deve rispettare determinati standard produttivi; considerando che la barca è concepita come un bene durevole nel tempo, e operando in un ambiente ostile sia per le condizioni meteomarine che per la deperibilità chimica e fisica dei materiali, bisogna assicurarsi che questo bene conservi le medesime caratteristiche nel tempo. Come lo si certifica? attraverso la visita di sicurezza.

Questa viene effettuata attraverso organismi certificati come ENAVE (ente notificato n.2406) che certificano gli standard o il mantenimento degli stessi al momento dell’ispezione di cui la MDSsurvey si avvale per questi ed altri servizi, attraverso il perito Marco De Simone, tecnico operativo certificato n.108.

Come si svolge una visita di sicurezza?

La visita di sicurezza si svolge in prima battuta attraverso la verifica documentale, con la visione del manuale del proprietario, del libretto di navigazione e della conformità motore se disponibili, per poi organizzare la visita a secco con l’ispettore, previa comunicazione almeno 48h prima alla capitanerie di riferimento con in copia l’ente notificato, descrivendo i dati dell’imbarcazione, data e luogo dell’ispezione.

Ogni visita differisce in base al fine per cui andrà eseguita, che sia essa per noleggio, immatricolazione o rinnovo certificato.

La visita si svolgerà prevalentemente in secca, con l’imbarcazione facilmente ispezionabile supportata da un invaso o da supporti in chiglia e sugli spigoli, in alcuni casi è richiesto anche il varo e la prova in mare.

Durante l’ispezione il perito nautico eseguirà una verifica dell’opera morta per identificare eventuali difformità o anomalie come:

  • osmosi,
  • cricche,
  • avvallamenti,
  • movimenti nel timone, eliche e supporti,
  • giunzione del bulbo (barche a vela)
  • area a prua, a poppa e sul fondo della deriva (barche a vela)

Internamente si verificheranno le condizioni delle seguenti aree:

  • prese a mare, con valvole passascafo e gomiti in ordine senza presenza di ossido con la maniglia che si muova facilmente da aperta e chiusa.
  • sentine pulite e prive di acqua
  • controstampo o longitudinali e madieri correttamente incollati.
  • perni del bulbo in buono stato
  • verificare la presenza della doppia fascetta in metallo in corrispondenza del portagomma
  • pompa acqua di mare e scambiatore in buono stato
  • controllo targhetta di identificazione del motore/dei motori
  • presenza di un orifizio estintore se previsto.
  • funzionamento delle valvole di chiusura di emergenza combustibile.
  • impianto di sentina verificando il funzionamento
  • Impianto elettrico verificando le batterie , gli stacca batterie, fusibili e salvavita per la 220V
  • funzionalità delle luci di navigazione
  • In caso di batterie al litio avvisare preventivamente per verificare la presenza di un risk assessment e di un BMS a bordo e se va fatta una CPA (aggiornamento post costruzione)
  • Sistema antincendio
  • Impianto del gas per la cucina
  • albero, sartie comprese lande e terminali, crocette e boma, dadi e prigionieri della pinna di deriva;(barche a vela)

Come preparare la barca alla visita di sicurezza?

losca con trafilazioni

La barca deve presentarsi pronta per l’ispezione, pulita e spagliolata e con le casse dell’acqua, gasolio, grigie e nere facilmente accessibili, senza presenza di divanetti e attrezzature che impediscono di visionare i gavoni e le sentine sotto i letti, in modo che non si rompano oggetti di vs proprietà durante l’ispezione.

Inoltre per evitare di incorrere in rallentamenti durante il rilascio della certificazione di sicurezza, è buona prassi verificare la barca ed effettuare operazioni manutentive preventive per permettere all’imbarcazione di poter mantenere i criteri minimi di conformità richiesti come:

  • verificare la scadenza dei tubi del gas ;
  • verificare le condizioni della bombola, che sia ben fissata e che il vano in cui è collocato abbia un tubo di scarico fumi esterno del gas;
  • verificare che la zattera sia facilmente estraibile;
  • verificare che le sentine siano prive di sale o acqua salata;
  • verificare che le batterie siano ben fissate e collocate in un vano contenitore adatto al contenimento dell’liquido elettrolita versato, nonchè della presenza di un tubo di sfiato di eventuali fumi
  • verificare che le prese a mare metalliche siano tutte sostituite o siano in buone condizioni facilmente accessibili e chiudibili;
  • verificare che l’indicazione di carica degli estintori sia sul verde e/o che non siano scaduti.

Conclusioni

Chiaramente molte delle cose che potrebbero uscire durante l’ispezione andranno ripristinate prima del rilascio del certificato di sicurezza che certifica esclusivamente la conformitàd del prodotto e che questo garantisca la sicurezza per il cliente, pertanto per quanto questa pratica possa sembrare fastidiosa serve esclusivamente per garantire la sicurezza di tutti durante la navigazione.

Osmosi barca – Tutto quello che devi sapere sull’OSMOSI nelle barche in vetroresina

Osmosi barca – Tutto quello che devi sapere sull’OSMOSI nelle barche in vetroresina

Introduzione al fenomeno dell’osmosi

Per una qualsiasi persona che almeno una volta nella vita abbia mostrato interesse al mondo della nautica si è prima o poi trovato davanti una parola, “l’osmosi“; cos’è questa osmosi e per quale motivo c’entra con il mondo della nautica? Signore e signori purtroppo non si finisce mai di imparare e la chimica come la fisica sono ovunque e sono la base del mondo che ci circonda, e la nautica non fa eccezione.

Detto con parole semplici, l’osmosi è un processo chimico-fisico poichè ha caratteristiche sia chimiche che fisiche ed avviene principalmente in ambiente acquoso e permette il passaggio attraverso una superfice semipermeabile dell’acqua per via di una differenza di densità, questa differenza di densità, aziona il processo osmotico, ossia il passaggio dell’acqua da un lato ad un altro per cercare di equilibrare la differenza in termini di densità.

Cos’è l’osmosi, il processo e perchè si generano le bolle osmotiche nella vetroresina?

miscelazione della resina

Come spiegato in precedenza l’osmosi è un processo chimico-fisico che avviene principalmente in ambiente acquoso e sfrutta la differenza in termini di densità per permette il passaggio attraverso una superfice semipermeabile dell’acqua.

Nel mondo della nautica, la superfice semipermeabile è rappresentata dalle resine termoindurenti, queste resine per quanto possano essere fatte a regola d’arte e miscelate con il catalizzatore in maniera perfetta, se guardate al microscopio presentano delle porosità e queste, mediante la differenza di densità vengono riempite attraverso il processo omotico, ossia azionando il passaggio dell’acqua da un lato ad un altro per cercare di equilibrare la differenza in termini di densità, quindi banalmente la proprietà di assorbire l’acqua da parte della vetroresina, o per meglio dire, l’acqua che si vuole far assorbire a forza dalla vetroresina.

Questo avviene, poichè, l’acqua ha la tendenza a riempire le aree con una differenza di densità infiltrandosi all’interno delle porosità intrinseche alla vetroresina ed è aiutato da un altro processo chimico detto idrolisi (argomento che esaminiamo nel dettaglio qui), il quale permette all’acqua di scindere i legami chimici all’interno della resina termoindurente e generando nuove aree in cui l’acqua può infiltrarsi e continuare il suo processo e nello stesso tempo danneggiarlo a livello microscopico.

Va da sè, che questo processo, avvenendo a livello microscopico ha una lunga durata nel tempo ed è influenzato dalla tipologia di materiali e dalle tecniche utilizzate che possono allungare o ridurre i tempi di assorbimento dell’acqua e di conseguenza l’invecchiamento del materiale composito.

Perchè l’osmosi è un problema?

osmosi a scafo

L’osmosi può essere considerato come una malattia della resina, in sè non risulta essere un problema se non a lungo termine, nell’ordine delle decine di anni, in quanto, l’ingrandimento delle bolle osmotiche ed in concomitanza con il processo di idrolisi che invecchia la resina fa perdere le sue proprietà strutturali del materiale.

Ma quindi quando si crea l’osmosi e diventa un problema?

L’osmosi si genera quando nelle prime fasi di fabricazione dell’imbarcazione, durante il processo di preparazione della miscela di resina termoindurente e catalizzatore questo non viene fatto seguendo perfettamente le proporzioni i modi ed i tempi esplicitati dal produttore, generando dei grumi di catalizzatore non reagito ed intrappolato all’interno della resina indurita.

Questa presenza di grumi di catalizzatore che non hanno reagito durante la fase di miscelazione della resina termoindurente può essere descritto come una malattia della barca, la quale assorbendo acqua per osmosi nel momento in cui entra in contatto con il grumo di catalizzatore e lo riempie per differenza di densità.

A seguito della reazione tra acqua e catalizzatore il grumo aumenta di volume spaccando l’area circostante, solitamente in senso orizzontale seguendo il verso della fibra di vetro e sviluppandosi in termini di volume fino al totale consumo del catalizzatore.

Perchè è pericolosa l’osmosi?

La bolla osmotica può interessare sia un area limitata e quindi rimanere localizzata, che essere diffusa ed affliggere un area più estesa, poichè, se in presenza di tante bolle (o “blister osmotici”) molto vicine le une alle altre possono essere rappresentate come un unico grande difetto non permettendo più allo scafo di supportare determinati stress di carico riducendo lo spessore di vetroresina su cui scarica gli sforzi la barca.

Va da sè che il problema non è solo la creazione di una bolla ma anche di un distaccamento interlaminare tra i vari livelli di vetroresina, il che comporta una grave perdita delle caratteristiche strutturali non potendo più affrontare determinate condizioni meteo aumentando il rischio di affondamento.

L’individuazione delle bolle osmotiche rappresenta un problema di sicurezza vitale per una barca e per il suo proprietario e rappresenta oltre ad una perdita in termini di sicurezza anche ad una perdita di valore della stessa in quanto da considerarsi come una barca malata e da riparare.

I falsi miti dietro l’osmosi e dell’igrometro cerca osmosi

Essendo l’osmosi un argomento caldo nel mondo della nautica, ha fatto in modo che si sviluppassero tutta una serie di teorie e falsi miti che vanno dalla cura, a come individuarlo con la creazione di altrettanti personaggi cercatori di osmosi tipo Ghostbuster, generando un sottobosco di informazioni forvianti, che non risultano avere un reale fondamento ma per lo più sono legate a doppiofilo all’osmosi generando confusione.

Tra le teorie antiosmosi che si leggono dal web una di queste è l’applicazione di gelcoat, questo componente è di base utilizzato per la rifinitura delle imbarcazione ed è applicata nella prima fase di preparazione dell’invaso femmina, poichè viene utilizzato anche per evitare l’icollaggio della resina all’invaso, permettendo che questo si stacchi con facilità al termine della lavorazione dello scafo.

Quindi per quale motivo viene frainteso che il gelcoat serva per proteggerlo dall’osmosi?

E’ plausibile che questo accada poichè il gelcoat è sì, composto a base resina poliestere o epossidica, ma questo non implica che il gelcoat non essendo composto di sola resina, acquisisca per intero le caratteristiche di impermeabilità della resina con cui è misceato, quindi no, il gelcoat non protegge dall’osmosi.

In realtà non si conosce il reale motivo per cui si suppone che aggiungendo più strati di gelcoat o più strati di antivegetativa questo protegga la barca dal processo di osmosi, ma in realtà è l’inverso, in quanto, proprio la capacità assorbente della antivegetativa e dello stesso gelcoat, impedisce alla vetroresina di asciugarsi nel momento in cui la barca è stata alata in cantiere, creando un ambiente umido che non rallenta il processo.

Questo avviene, poichè, avendo l’antivegetativa o il gelcoat maggiori capacità assorbenti, rilasciano con più difficoltà l’acqua, impedendone la corretta asciugatura ed intrappolandola alimentando la possibilità di nuova osmosi e nuova idrolisi.

E’ plausibile che questa intuizione venga dal fatto che più strati si applichino più sia difficile che l’acqua venga assorbita, ma questa teoria non ha alcun fondamento, anzi è plausibile che la presenza di gelcoat sopra gli ultimi strati di vetroresina sia controproducente rispetto alla sua totale assenza.

Perchè l’igrometro non trova l’osmosi?

igrometro per lettura umidità scafo

La funzione dell’igrometro è quella di distinguere la percentuale di umidità all’interno di un manufatto, sia esso di vetroresina, legno o cemento, senza che il materiale analizzato venga danneggiato per effettuare analisi sui campioni.

Questo strumento attraverso l’utilizzo della radiofrequenza o della conducibilità elettrica del materiale permette di raccogliere dati sull’umidità, senza danneggiarlo, consentendolo di rientrare di diritto nella categoria delle prove non distruttive, ossia in inglese NDT “non distructive testing”.

Come detto in precedenza, l’osmosi è la proprietà che permette all’acqua di farsi assorbire dalla vetroresina e la bolla osmotica è solo una conseguenza dell’assorbimento dell’acqua che reagisce con il grumo di catalizzatore che non ha correttamente reagito durante la miscelazione della resina termoindurente in fase di costruzione.

Va detto che il risultato della reazione tra catalizzatore e acqua genera un acido con PH4 (circa) con il forte odore di aceto.

La presenza di questo acido e della sua eventuale bolla non visibile, non viene rivelata dall’igrometro, in quanto lo strumento distingue esclusivamente la quantità di umidità all’interno del materiale composito, non permettendo di riconoscere dove ci sia o no una bolla osmotica.

E’ plausibile che a barca completamente asciutta con meno del 50% di umidità, se applicato lo strumento in corrispondenza della bolla, questa risulterà uniforme allo scafo, non permettendo di distinguere una variazione tangibile, in quanto, la percentuale di umidità all’interno della bolla risulterà omogenea allo scafo.

Quindi sempligicando, sempre per effetto osmotico, le parti di acqua contenute nella bolla di osmosi cercheranno di livellare la quantità di liquido al di fuori di essa, prosciugando il contenuto della bolla stessa e lasciando un vuoto al suo interno.

Esiste uno strumento capace di riconoscere le bolle osmotiche?

Gli unici strumenti capaci di distinguere una variazione nel materiale sono presumibilmente 3:

  • L’occhio umano, preferibilmente di un professionista esperto che conosce le tecniche per individuarlo.
  • gli ultrasuoni possono sì distinguere il difetto in sè ma spesso la grandezza essendo inferiore al diametro della sonda , questa viene facilmente confusa con una porosità intrinseca del composito generando una grossa difficoltà nella distinzione nel difetto e l’interpretazione dell’echo, risultando poco affidabile
  • un altra tecnologia in fase di sviluppo e non ancora largamente utilizzata è la shearografia (argomento non ancora approfondito in quanto una nuova tecnologia) che sollecitando il materiale attraverso calore e vibrazioni promette di distinguere difetti all’interno dei materiali compositi.

Va comunque detto che l’utilizzo di queste inadgini strumentali risultano particolarmente onerose e non sempre possono rappresentare un buon investimento, rispetto all’ausilio di un perito nautico specializzato decisamente meno oneroso e altrettanto affidabile.

L’osmosi affligge tutte le resine?

La tecnologia come anche un miglior controllo durante le fasi di produzione si è evoluto nel tempo, questo ha portato uno sviluppo delle tecnologie dietro le resine termoindurenti che sono partite dalle resine poliestere ortoftaliche , passando per le resine isoftaliche e vinilestere fino ad arrivare alle resine epossidiche, esaminiamo nel dettaglio le differenze qui.

Chiaramente la diminuzione dell’assorbimento osmotico e dell’invecchiamento del materiale attraverso l’idrolisi è stato drastico, sia nel passaggio tra resine ortoftaliche ed isoftaliche, che ancor di più con l’avvento delle resine vinilestere ed epossidiche, riducendo al minimo la porosità, come anche l’utilizzo dell’intrusione sottovuoto della resina in fase di costruzione, che ha ridotto al minimo le imperfezioni.

Infatti è sempre più raro riscontrare questo tipo di difetti su barche costruite con questo metodo, ma sarà solo il tempo a confermarlo, in quanto il processo è molto lento e si aggira sull’ordine dei 15-20anni.

Come individuare l’osmosi?

Ad oggi, l’unico metodo valido per identificare l’osmosi è un ispezione visiva dello scafo, questo difetto si manifesta inizialmente attraverso delle bollicine o differenze di colorazione/ombreggiature dell’antivegetativa che rappresentano un indicazione da dover tener presente.

La sola indagine visiva non permette di stabilire la tipologia di difetto, poichè come detto inizialmente, anche il gelcoat ha parti di resina al suo interno che deve catalizzare per solidificarsi, e molto spesso la sua miscelazione non essendo strutturale viene eseguita con un criterio meno rigido rispetto alla vetroresina, motivo per cui le bolle di osmosi più frequenti sono rappresentate da osmosi superficiale tra lo strato di gelcoat e lo strato esterno di vetroresina.

Ma come si ha la certezza che quella sia una bolla di osmosi interlaminare?

L’unico metodo per stabilire che la bolla di osmosi sia effettivamente una bolla interlaminare è rompendola attraverso un puntello e scavando per capire quanti e se coinvolge gli strati di vetroresina.

A seguito della rottura della bolla questa appare con una colorazione leggermente ambrata e dal chiaro odore di aceto, un ulteriore conferma è l’utilizzo di un tester del PH come la cartina tornasole, che attraverso il risultato da PH5 a 3 confermermerà la presenza di una bolla osmotica.

A chi rivolgersi per individuare le bolle osmotiche

perito nautico intento a cercare bolle di osmosi

Individuare le bolle osmotiche non è mai banale e può aiutare vedere la barca mentre è ancora bagnata a seguito dell’alaggio, o vederla controluce, ad ogni modo un professionista esperto può utilizzare diverse metodologie per distinguerla con efficacia.

Come proteggersi dall’osmosi?

Partiamo dal presupposto che una barca con l’osmosi o ci nasce o non ci nasce, quindi a meno che non siano passati 20 anni e l’osmosi non sia già uscita, la prevenzione è obbligatoria.

L’unico modo per proteggere una barca dall’insorgere di bolle osmotiche è effettuare un trattamento antiosmosi ossia l’applicazione di resina epossidica a scafo, per effettuare questa tipologia di trattamento la barca andrà portata a zero rimuovendo gli strati di antivegetativa e gelcoat se necessario.

A scafo nudo la barca andrà lasciata asciugare fino al raggiungimento di un livello minimo di umidità, questo dipenderà dal grado di invecchiamento del materiale composito, a seguito dell’asciugatura si dovranno applicare più strati di resina epossidica i quali creeranno un rivestimento protettivo con caratteristiche impermeabili nettamente superiori a qualsiasi tipo di resina termoindurente, rallentando il processo osmotico e fermando l’invecchiamento del materiale.

Va detto che in generale l’applicazione di un trattamento antiosmosi in fase precauzionale, viene spesso applicato sopra lo strato di gelcoat, mentre solo su barche che hanno subito la sabbiatura viene applicato direttamente sulla vetroresina.

Va da sè che come tutti i trattamenti questo sarà temporaneo, in quanto con il tempo il trattamento potrebbe perdere la su efficacia, pertanto si richiede una verifica delle condizioni con cadenza quinquennale, una buona idea potrebbe essere in occasione della rimozione completa dell’antivegetativa portando lo scafo a zero e non la classica discatura.

Come va trattato lo scafo in caso di presenza di bolle osmotiche?

La bolla di osmosi è il risultato finale di un “non” perfetto processo di miscelazione dei due componenti, resina e catalizzatore, che a seguito dell’assorbimento dell’acqua da parte del materiale composito e dell’incontro dell’acqua con il grumo di catalizzatore, questo attraverso il processo osmotico genera la bolla osmotica.

Possono esistere più scenari su cui operare in presenza di una bolla osmotica:

  • Nel caso in cui la bolla sia localizzata e non diffusa su tutto lo scafo, questa andrà rotta e attraverso una levigatrice si dovranno rimuovere tutti gli strati di resina coinvolti dalla bolla, arrivando fin dove non si nota più un distaccamento della fibra, dopo di che, si andranno ad applicare nuovi strati di fibra di vetro fino a ricostruire lo spessore originale,applicare nuova resina e poi rifinire.
  • Nel caso in cui le bolle di osmosi siano diffuse su aree maggiori o su tutto lo scafo, andrà presa in considerazione la sabbiatura dello scafo, questa tecnica pur essendo più dispendiosa rispetto alla discatura localizzata, quando si tratta di aree molto estese, potrebbe permettere l’individuazione con più facilità di tutte le aree coinvolte e porterà alla luce tutte le bolle osmotiche anche quelle non visibili, logicamente a seguito della sabbiatura la quantità di fibra di vetro da utilizzare sarà proprozionale alla superfice e allo spessore in cui le bolle erano localizzate.

Perchè alcune aree subiscono l’osmosi ed altre no?

Bisogna considerare che la barca è per lo più un manufatto artigianale e immaginare a quanti parametri questa è sogetta durante il processo produttivo e a quanti di questi possono variare, come:

  • la temperatura ambientale
  • I tempi di miscelazione
  • Le proprzioni
  • I prodotti utilizzati e da come era conservati
  • l’operatore o più operatori coinvolti nel processo di miscelazione e laminazione.

tutti questi parametri possono generare la possibilità che si creino i grumi o per dirla peggio “la malattia” e solo il tempo e l’invecchiamento del materiale possono far sviluppare.

Questa tipologia di intervento a seguito delle alte temperature raggiunte durante la fase di indurimento è sconsigliato effettuarle durante la stagione estiva, e tra asciugatura, preparazione e lavorazione effettiva, sempre considerando le disponibilità dell’resinatore e del cantiere potrebbero durare oltre il mese di lavoro.

Conclusioni

L’individuazione ed il trattamento delle bolle osmotiche è di fondamentale importanza, poichè la loro presenza potrebbe inficiare strutturalmente lo scafo e rivolgersi ad un perito esperto potrebbe aiutarvi nell’individuazione e nel valutare la gravità del fenomeno, ho scritto un articolo su come scegliere il perito nautico qui.

Chiaramente nel momento in cui si presentasse sulla propria imbarcazione o sulla futura questa tipologia di problematica , questo non vuol dire che la barca non sia sicura o da buttare e come tutte le cose su una barca possono essere riparate, delle volte anche migliorandola rispetto a come era in origine.

In fase di preventivo effettuare più richieste e chiedere opinioni ad altri proprietari che hanno dovuto affrontare la medesima problematica per individuare il resinatore migliore per le vostre esigenze, anche farvi consigliare dal vostro perito di fiducia, ossia io :), potrebbe proporvi validi resinatori per aiutarvi a risolvere il vostro problema.

Umidità scafo, cosa sapere

Umidità dello scafo, cosa sapere e come comportarsi.

lettura umidità scafo

La barca muovendosi su un mezzo liquido quale l’acqua ha da sempre dovuto affrontare la problematica principale di come evitare che lo stesso mezzo su cui si muove cerchi in tutti i modi di farla affondare, e pertanto l’impermeabilizzazione della barca inizialmente in legno attraverso il Calafataggio prima, e successivamente la resinatura poi, ha da sempre costituito la principale preoccupazione o sfida da affrontare di un costruttore/manutentore di un imbarcazione.

Ma persisteva sempre un problema per quanto il calafataggio fosse fatto a regola d’arte, ossia l’assorbimento dell’acqua da parte del legno.

La proprietà di assorbire l’acqua da parte del legno è un fenomeno conosciutissimo in quanto il legno è da sempre utilizzato bagnato proprio per essere modellato aumentando le sue proprietà elastiche.

Nelle prime fasi di una costruzione, il legno in questo modo viene modellato seguendo il profilo che si desidera, fissato per dargli il movimento che si desidera e poi lasciato asciugare, per permettere al legno di memorizzare il profilo desiderato.

Quindi una cosa è l’assorbimento in fase di costruzione, un altra è postuma, poichè il legno negli anni a seguito del costante assorbimento di acqua avrebbe potuto deteriorarsi e/o perdere le sue caratteristiche di rigidità strutturale, avendo come unica soluzione la rimozione della doga o delle doghe deteriorate, obligando il proprietario ad un periodico refitting economicamente poco conveniente.

Quello dell’assorbimento costituiva da sempre un problema insormontabile. Per quanto lo si volesse proteggere con peci e pitture specifiche, quello dell’assorbimento risultava essere una preoccupazione costante fino alla creazione delle plastiche termoindurenti, che avendo proprietà basse di assorbimento, da prima venivano usate come stucco protettivo sugli scafi in legno per proteggerlo diminuendo l’assorbimento dell’acqua, per poi con lo sviluppo dei materiali compositi, essere del tutto soppiantate nel mercato delle barche, conforntandosi esclusivemente con materiali metallici e alluminio, per poi spazzare via dal mercato anche queste, data la sua economicità e velocità di costruzione.

Le problematiche dietro le resine termoindurenti

La nascità e lo sviluppo di un nuovo materiale, porta con sè ulteriori sfide da poter conoscere e combattere, in quanto con il passare degli anni era stato notato che anche le plastiche termo-indurenti assorbivano acqua provocando la diminuzione prestazionale di alcune delle caratteristiche in termini di:

  • Rigidità,
  • Stress di carico,
  • Torsione
  • Elasticità
  • Aumento della duttilità.

Queste variazioni nelle caratteristiche dei materiali compositi a seguito dell’assorbimento, come nel caso della vetroresina, genera problematiche interne al materiale che potrebbero con il tempo indebbolirlo, semplicemente ed in maniera anche alquanto intuitiva poichè una vetroresina asciutta è più solida di una bagnata e riesce a supportare sforzi molto superiori come poter resistere a condizioni marine avverse senza correre il rischio di deformarsi.

La resina utilizzata come matrice all’interno della vetroresina prima dell’applicazione risulta allo stato liquido, e solo dopo l’applicazione attreaverso una miscelazione di un catalizzatore che cambia la struttura molecolare polimerizzando e generando calore nel processo, solidifica.

Un esempio di catalizzatore è il perossido di metil etilchetone questo andrà applicato in quantità specifiche secondo disposizioni del fornitore.

Nel momento in cui il catalizzatore non si è del tutto miscelato in maniera omogenea e si verifica l’assorbimento di acqua all’interno della resina a seguito della differenza di densità tra acqua e catalizzatore si genera un processo osmotico che aumenta di volume generando un distaccamento tra gli strati di vetroresina generando per l’appunto una bolla osmotica che con il tempo potrebbe generare un distaccamento degli strati del composito.

Una chiara indicazione della formazione delle sopracitate bolle osmotiche è che se rotte attraverso un puntello, provocavano la fuoriuscita di un liquido acido dal chiaro odore che richiama l’aceto e confermabile attraverso l’utilizzo di una cartina tornasole che mostrerebbe un PH da 5 ad inferiore.

perchè la resina assorbe e come hanno affrontato il problema dell’assorbimento?

Sia il fenomeno di assorbimento, sia il fenomeno di desorbimento di acqua da parte delle resine termoindurenti e come tali fenomeni alterino le proprietà fisiche, chimiche e meccaniche dei suddetti materiali durante la loro vita utile sono stati a lungo affrontati e classificati con il termine invecchiamento.

In generale, da un punto di vista fisico, qualunque materiale analizzato, che sia composito o sola resina, durante il processo di assorbimento e/o desorbimento, subisce una variazione della propria massa, si deforma e si verifica il fenomeno noto con il nome di “hygroscopic swelling”.

Da un punto di vista chimico, l’hygroscopic swelling avviene attraverso il processo chiamato idrolisi, ossia una reazione chimica di scissione dove l’acqua rompe i legami chimici del polimero all’interno della resina e si lega a loro; in particolare, durante l’assorbimento, l’acqua esiste in due diverse forme: acqua libera (“free water”) o acqua legata (“bonded water”). La prima riempie le cavità all’interno del materiale (“free volume”), la seconda interagisce fortemente con i gruppi polari del polimero legandosi a loro e presumibilmente divenendo la principale responsabile del processo di rigonfiamento del materiale (“hygroscopic swelling” di Xiao and Shanahan, 1998).

Un altro parametro che assume un ruolo importante durante il processo di assorbimento è la percentuale di vuoto o porosità della resina che permette all’acqua di riempire i volumi liberi e generare un idrolisi più profonda, pertanto lo sviluppo di sempre nuovi polimeri termoindurenti che impediscano questo fenomeno sono stati sviluppati, passando dalle resine ortoftaliche, isoftaliche e vinilesteri fino ad arrivare alle resine epossidiche.

Le resine hanno due tipologie di applicazione possono essere applicate per colata, o per stratificazione a seconda delle esigenze di utilizzo.

ORTOFTALICA

Inizialmente le prime resine utilizzate nella nautica erano le resine ortoftaliche, il loro utilizzo è stato predominante nel mercato fino agli inizi degli anni ’90, le caratteristiche di questo polimero termoindurente erano:

  • buone caratteristiche meccaniche
  • basso ritiro lineare
  • elevato potere bagnante verso le fibre di rinforzo e le cariche minerali
  • contiene lo sviluppo di calore durante il processo di polimerizzazione
  • sviluppa elevati volumi
  • bassa tendenza a colature per via della sua alta tensione superficiale
  • bassi costi

ma presentavano minor rendimento in termini di:

  • produzione elevata di porosità
  • limitazione dell’assorbimento
  • contrasto allo sviluppo della porosità velocizzando il processo di invecchiamento.

ad oggi questa particolare tipologia di resina è applicata per la produzione di manufatti a colata o stampo come può essere ad esempio il marmo sintetico, riparazioni o in generale adatto a manufatti ad alto spessore.

ISOFTALICA

Lo studio dietro il miglioramento dell’assorbimento da parte delle resine nei primi anni ’90 del novecento ha dato vita alla resina poliestere bicomponente tissotropica da stratificazione, denominata ISOFTALICA.

Questa particolare tipologia di resina ha drasticamente ridotto l’indice di assorbimento d’acqua ed ha mostrato un aumento di flessibilità rispetto alla resina ortoftalica, di seguito le principali caratteristiche migliorate rispetto alla resina ortoftalica:

  • riduzione dell’assorbimento dell’acqua
  • aumento della resistenza agli agenti chimici
  • aumento della flessibilità
  • aumento dell’elasticità
  • aumento della resistenza agli stress di carico
  • aumento delle caratteristiche meccaniche
  • riduzione della porosità
  • sviluppo di volumi inferiori

date le sue caratteristiche la resina isoftalica si è resa indispensabile per manufatti con il perenne contatto con l’acqua come costruzione di scafi, tavole da surf, rivestimenti anticorrosivi e per la realizzazione di manufatti sollecitati a flessione, come sospensioni elastiche e stecche per le vele.

VINILESTERE

La resina Vinilestere è una resina bicomponente tissotropica da laminazione, questa particolare tipologia di resina risulta essere un ulteriore passo in avanti sulla ricerca dei materiali rispetto alla resina isoftalica, ed è caratterizzata da:

  • altissime resistenze chimiche
  • alte resistenze meccaniche paragonabili all’epossidica
  • temperatura di distorsione al calore elevate, oltre i 110° C
  • presenta un elevato potere bagnante
  • possiede un elevata tensione superficiale riducendo al minimo le colature su applicazione verticale

La resina vinilestere può essere applicata sia per stratificazione manuale che attraverso spruzzo su mat e stuoie in fibra di vetro, carbonio e kevlar.

In alcuni particolari tipologie di scafo, vengono utilizzati materiali compositial cui interno sono applicati sia strati di mat e stuoie in fibra di vetro che intervallati da uno o più strati di kevlar all’intervo di una matrice in vinilestere. Questo garantisce una maggiore resistenza allo scafo che acquisisce robustezza ma perde in elasticità e in caso di un sinistro come il contatto con una secca o un urto, la differenza di elasticità tra la fibra di vetro ed il kevlar potrebbe generare un distaccamento tra i due strati.

EPOSSIDICA

La resina Epossidica rappresenta quella che ad oggi è il culmine dietro lo studio dei polimeri termoindurenti. Come nei casi precedenti la resina Epossidica si presenta in forma liquida, e solo dopo l’applicazione di un catalizzatore attraverso miscelazione in maniera omogenea di questi due compoenti secondo indicazioni del produttore in merito a tempi, metodi, quantità e temperature si polimerizzano.

Le caratteristiche principali delle resine epossidiche sono:

  • eccezionale potere di adesione 
  • versatilità di applicazione, anche sui metalli;
  • ottima resistenza ad agenti chimici e atmosferici;
  • elevate proprietà dielettriche;
  • elevata resistenza meccanica;
  • eccellente stabilità dimensionale con minimo ritiro in fase di indurimento;
  • elevata resistenza all’invecchiamento;
  • elevata resistenza all’umidità;
  • maggiore elasticità;
  • ottima resistenza al calore;
  • costo elevato rispetto gli altri polimeri termoindurenti;

Durante la lavorazione, le caratteristiche della resina epossidica possono variare in base alla temperatura, questo può allungare o ridurre le tempistiche di preparazione della miscela o limitarne l’utilizzo a causa delle temperature ambientali.

Il range di lavorazione in termini di temperatura ambientale è tra i 5 e 25°C questa variazione può far modificare il tempo di applicazione medio rispettivamente dai 50 ai 20minuti. Il limite di temperatura ambientale è dato dalla tendenza del liquido a solidificarsi al di sotto dei 5°C e oltre i 25° dal pericoloso raggiungimento di temperature troppo elevate, con la possibile insorgenza di autocombustione dei materiali ad esso vicini durante la lavorazione, a causa delle caratteristiche endotermiche del materiale che può raggiunge temperature oltre i 120°C durante la polimerizzazione.

Pertanto durante la stagioni estive queste tipologie di interventi possono essere effettuate esclusivamente in ambienti controllati e non in ambienti chiusi come un imbarcazione durante una riparazione.

i principali usi della resina epossidica in nautica sono, oltre alle riparazioni, anche come rivestimento protettivo di uno scafo in resina orto-isoftalica in considerazione della loro elevata resistenza meccanica, durabilità e tenacia, questa tipologia di trattamento viene detto comunemente “trattamento antiosmosi” ma è da considerarsi prettamente come un trattamento anti-invecchiamento che cristallizza lo stato dello scafo.

Come capire che lo scafo è umido?

Per identificare se lo scafo che si sta esaminando è umido, bisogna utilizzare un particolare strumento facente parte del grande mondo dei controlli non distruttivi chiamato igrometro, questo strumento permette di analizzare la presenza di acqua in percentuale all’interno del materiale attraverso la conducibilità elettrica o la radiofrequenza.

lo studio MDSsurvey utilizza per l’identificazione dell’umidità scafo il Tramex skipper 5 utile per l’identificazione dell’umidità superficiale e profonda di vetroresina e legno, la lettura dell’umidità non si limita solo a questa tipologia di materiali ma anche per il cemento in modo da capirne le condizioni e trafilazioni di acqua attraverso i tubi passanti, in quel caso ci si avvale dello strumento della R&D, mentre per determinare l’umidità dei terreni o alimenti si utilizza lo strumento Smart sensor AR991, che permette di visionare l’umidità in profondità.

Durante le fasi della perizia l’umidità è un importante parametro per valutare lo stato di invecchiamento dello scafo, pertanto è buona prassi alare la barca almeno tra i 3 e i 5 giorni prima per permettere alo scafo di asciugarsi ed evitare che l’antivegetativa non si sia asciugata del tutto.

Contrariamente a quanto si possa immaginare anche una barca per troppo tempo fuori (1-2 anni fuori dall’acqua) non permetterebbe la corretta individuazione delle eventuali indicazioni, in quanto, se presenti difetti dalla lieve entità questi si potrebbero essere del tutto asciugati.

Per identificare correttamente l’umidità a scafo è essenziale rivolgersi ad un esperto del settore come può essere lo studio MDSSurvey in modo da potersi affidare ad un esperto che conosca le metodologie e le interpretazioni corrette dello strumento per evitare errori strumentali che potrebbero diventare forvianti e portare a conclusioni non corrette.

Conclusione

Migliori metodi per combattere l’assorbimento dell’umidità a scafo?

Per poter combattere l’assorbimento dell’acqua da parte dello scafo, una periodica asciugatura dello stesso in cantiere nei periodi invernali per poi varare la barca in acqua nei periodi estivi può essere un ottimo metodo per rallemtare la degradazione della resina.

Come abbiamo potuto approfondire nei paragrafi precedenti, le migliori soluzioni sono rappresentate dalle più recenti resine termoindurenti vinilesteri ed epossidiche in quanto data la loro scarsa porosità impediscono all’acqua di occupare i vuoti all’interno della resina e rallentare l’invecchiamento del materiale causato dall’idrolisi, il chè di conseguenza impedisce l’idrolisi profonda e la conseguente formazione di bolle osmotiche, attraverso il processo di osmosi, causato dalla differenza di densità nei confronti di eventuali grumi di catalizzatore non correttamente coinvolti durante la miscelazione dei due componenti.

Quindi l’applicazione di resina epossidica o vinilestere su uno scafo in resina ortoftalica o isoftalica per fermare il processo osmotico in atto, previa sabbiatura, è un ottima soluzione per fermare l’invecchiamento della resina e la sua disgregazione, cristallizzandolo, e di conseguenza limitandone lo sviluppo di nuove bolle osmotiche, il che non esclude il loro manifestarsi in futuro a causa di un eventuale perdita di efficacia del trattamento epossidico dopo anni dall’applicazione, quindi maggiori saranno gli strati di epossidica applicati a scafo maggiore sarà la sua efficacia nel tempo.

articolo scritto da Marco De Simone, Affiliato IIMS, GradIIMS, e tecnico NDT UT & PT

Bibliografia

Analisi delle proprietà meccaniche di resine epossidiche invecchiate idro-termicamente.pdf

Resina poliestere da stratificazione bicomponente insatura – POOLKEMIE

Resina epossidica

Resine epossidiche: cosa sono, usi e caratteristiche della resina epossidica

Barca a Vela – 7 cose da vedere su una barca a vela prima della proposta

barca a vela in banchina

Barca a Vela – 7 cose da vedere su una barca a vela prima della proposta

Durante le prime fasi di ricerca di un imbarcazione a vela i primi parametri che si dovranno esaminare saranno:

  • Il budget,
  • La tipologia di imbarcazione che si vuole acquistare in termini di materiale costruttivo: acciaio, alluminio o compositi;
  • La tipologia d’ uso che se ne voglia fare: crociera, turismo giornaliero o regata;
  • Il numero di posti letto, la tiplogia del pozzetto, le attrezzature installate, la tipologia di chiglia;
  • Tipologia di trasmissione: ad asse o saildrive;

Scelta l’imbarcazione da voler visionare, bisogna capire in che stato d’uso si tova e che offerta poter fare in base alla richiesta del venditore.

Chiaramente vedere i prezzi di mercato di quella specifica imbarcazione o tipologia potrebbe essere un primo parametro da valutare, e la scelta di una imbarcazione troppo al di fuori della media potrebbe essere sia una occasione da non perdere che un segnale d’allarme da dover considerare.

Per avere una visione completa della barca e venire a conoscenza di tutti i difetti o almeno di tutti i difetti non occulti, questa andrà periziata da un perito specializzato, preferibilmente iscritto all’albo o facente parte di un registro internazionale di periti quali la IIMS con alti standard qualitativi, in modo da avere garanzie di professionalità.

Ma visto che non sempre la barca può essere periziata prima della proposta, se si ha la possibilità, si consiglia di vedere la barca di persona anche solo per vedere se questa rispecchia le proprie aspettative.

Di fatto capita molto frequentemente che le foto panoramiche creino una percezione differente dalla realtà o che le condizioni effettive siano diverse dalle fotografie, portandovi a cambiare idea sull’acquisto, proprio per questo prima di fare l’offerta è strettamente consigliato vederla dal vivo.

Oltre alla propria percezione, capire dove guardare su una barca a vela è fondamentale proprio per valutare se quella che si stia vedendo è una barca solida che richiede manutenzione ordinaria o una barca che necessita di maggiori attenzioni, e con questo articolo andremo a vedere le principali indicazioni che potrebbero farci capire se la barca in questione è o non è un affare.

Il Caso con barca a vela in cantiere.

x-yacht in cantiere

Nel caso in cui la barca a vela da visionare si trova in cantiere questa è una ottima occasione per vedere lo scafo al di sotto della linea di galleggiamento ed osservare cose che non si potrebbero vedere con la barca in acqua.

Considerando che stiamo parlando di una barca a vela e la maggior parte dei pesi a bordo saranno distribuiti tra bulbo e motore, le nostre attenzioni si concentreranno principalmente in queste aree dello scafo, dove sono presenti anche le strutture di bordio quali controstampo e longitudinali fazzolettati.

Quindi cosa andremo ad osservare esternamente su una barca a vela fuori dall’acqua?

barca a vela in cantiere

Alcuni passi utili durante la visione di una barca a vela in cantiere possono essere i seguenti:

  • Posizionandosi controluce, al disotto della carena, si osserverà se si notano delle bollicine sullo scafo, questo permettrà di individuare se lo scafo è affetto da blister osmotici.
  • Cercare delle aree non omogenee allo scafo, sia in termini di colorazioni che deformazioni, il che potrebbe portare a pensare che lo scafo ha subito delle riparazioni.
  • Osservare il fondo del bulbo per vedere se ci sono indicazioni di urto o sfregamento.
  • Osservare la giunzione scafo-bulbo e verificare se sono visibili cricche in corrispondenza delle zone di pressione, distaccamenti o indicazioni di ruggine.
  • Osservare il timone e vedere se ci sono macro difetti qualli bolle e cicche sia sul timone che in prossimità dell’asse.

Internamente alla barca a vela

  • Chiedendo di poter accedere sotto coperta, si visionerà la losca del timone, dove si osserverà se alla base c’è la presenza di cricche o di acqua salata che può provenire dalla boccola del timone consumata.
  • nel vano motore andremo ad osservare le condizioni del supporto motore per verificare se ci siano cricche, difetti, differenze di colore sospetti e acqua salata in sentina, non dimenticarti di chiedere le ore motore e i tagliandi effettuati, potrebbero essere un ottimo indice per capire se e quanto i motori sono stati sfruttati.
  • Visionare le condizioni dei motori, verificando la presenza di sale e olio, questo ti permetterà di capire se andranno fatti degli interventi o serviranno esami più approfonditi.
pompa acqua di mare da manutenere
  • Spagliolando la sentina centrale andremo ad osservare le strutture dello scafo che possono essere laminate a guscio sullo scafo o controstampate ed incollate, verificando che non ci siano distaccamenti o differenze di colorazione che possono indicare delle riparazioni da verificare con gli ultrasuoni.
  • Visionare i perni del bulbo se mostrano ruggine sia sul perno che al di sotto della piastra di fissaggio che potrebbe suggerire un ipotetica corrosione interstiziale come riportata sotto.
  • Visionare se possibile gli ancoraggi delle lande che in base alla tipologia di ancoraggio (in coperta sulla paratia, sul controstampo) possono presentare diverse tipologie di difetto, verificando se ci sia presenza di ossido attorno ai perni o cricche attorno alla struttura.
landa della sartia

Logicamente, non potendo in questa fase verificare il funzionamento dei motori e dei sistemi di bordo la barca dovrebbe essere vista anche in acqua.

Caso con barca a vela in acqua.

Questo è il caso più comune in particolarmodo nei periodi più caldi, dove la barca a vela è in banchina pronta per essere provata e per farvi innamorare di lei.

Questo è ottimo per chi vende ma non per chi compra poichè molte cose descritte nel paragrafo precedente non possono essere visionate.

Quindi cosa controllare con la barca a vela in acqua?

Parlando di una barca a vela, particolare attenzione andrà mostrata nei confronti della sentina centrale, verificando come segue:

  • Osserva se c’è presenza di acqua salata in sentina, verificando le cricche lungo il controstampo o lungo i longherori laminati a guscio e verifica se il fondo della sentina ha un colore omogeneo, se necessario prova a pulire la sentina per vedere se sotto i depositi si vede un anomalia.
riparazione sul fondo della sentina
distaccamento della fazzolettatura
  • Verifica le condizioni del motore e della trasmissione e nota se c’è presenza di sale diffuso e olio, potrebbero identificare la necessità di interventi più approfonditi, va notato che secondo le informazioni dei produttori nel caso sia montato un saildrive, la sua membrana andrebbe sostituita ogni 7 anni, quindi nel caso di imbarcazioni che hanno superato la soglia consigliata, assicurarsi di richiedere una fattura dell’intervento effettuato.
  • Verificare le condizioni dei perni di fissaggio della deriva verificando se mostrano indicazioni di ruggine.
  • Prova i sistemi di bordo, Aria condizionata, toilette, etc. , verificando che funzionino correttamente.
  • Fate un uscita in barca documentandovi prima su quanti giri/min dovrebbe fare il motore di progetto, il non raggiungimento potrebbe significare che le eliche sono sporche ma anche che il motore potrebbe far fatica.
  • Durante l’uscita in mare verificare le condizioni delle sartie in particolar modo osservandone i terminali, va detto che l’età media per la sostituzione di una sartia tradizionale è 12 anni mentre della sartia a tondino 8anni.
  • Provate la barca e aprite le vele verificando che non spancino eccessivamente o risultino deformate

Conclusione

Questa non vuole essere la guida definitiva su come comportarsi durante la prima vistita, in quanto non perforza si possono creare le condizioni per cui il proprietario ti permette di poter visionare con tranquillità una barca. Inoltre, ogni barca è differente anche tra due modelli dello stesso cantiere, in quanto, essendo le barche prodotti per lo più artigianali, i cantieri affrontano in maniera differente problematiche che posso nascere con l’esperienza, per rispondere ad una problematica di sicurezza o per via delle richieste dell’acquirente, che farà differire una barca dalla sua versione successiva.

Ad ogni modo, questi possono essere degli spunti da utilizzare per aiutarvi nella scelta della vostra nuova o prima barca, ma l’ausilio di un perito nautico come la MDS Survey risulta essere fondamentale per poter trovare difetti che in questa fase e senza strumentazione non sarebbe possibile identificare.

perizie nautiche

Articolo scritto da Marco De Simone, Affiliato IIMS, GradIIMS, e tecnico NDT UT & PT

Taggatobarca a motorebarca in seccafasi periziaintroduzione alla periziaispezione scafonauticaperitoperito nauticoperizia

Barca a Motore – 5 cose da vedere su una barca a motore prima di fare la proposta di acquisto.

Barca a Motore – 5 cose da vedere su una barca a motore prima di fare la proposta di acquisto.

barca a motore blue game 47

Durante le prime fasi di ricerca di un imbarcazione a motore i primi parametri che si dovranno esaminare saranno:

  • il budget,
  • la tipologia di imbarcazione che si vuole acquistare, se dislocante, planante o semi-planante;
  • che tipologia di uso se ne voglia fare: crociera, turismo giornaliero o pesca sportiva;
  • tipologia di motore installato: entrobordo, fuoribordo o entro-fuoribordo;

Scelta l’imbarcazione da voler visionare bisogna capire in che stato d’uso si tova e che offerta poter fare in base alla richiesta del venditore.

Chiaramente vedere i prezzi di mercato di quella specifica imbarcazione o tipologia potrebbe essere un primo parametro da valutare, e la scelta di una imbarcazione troppo al di fuori della media potrebbe essere sia una occasione da non perdere che un segnale d’allarme da dover considerare.

Per avere una visione completa della barca e venire a conoscenza di tutti i difetti o almeno di tutti i difetti non occulti, questa andrà periziata da un perito specializzato, preferibilmente iscritto all’albo o facente parte di un registro internazionale di periti quali la IIMS con alti standard qualitativi, in modo da avere garanzie di professionalità.

Ma visto che non sempre la barca può essere periziata prima della proposta, se si ha la possibilità, si consiglia di vedere la barca di persona anche solo per vedere se la barca rispecchia le proprie aspettative.

Di fatto capita molto frequentemente che le foto panoramiche creino una percezione differente dalla realtà o che le condizioni effettive siano diverse dalle fotografie, portandovi a cambiare idea sull’acquisto, proprio per questo prima di fare l’offerta è strettamente consigliato vederla dal vivo.

Oltre alla propria percezione, capire dove guardare su una barca a motore è fondamentale proprio per valutare se quella che si stia vedendo è una barca solida che richiede manutenzione ordinaria o una barca che necessita di maggiori attenzioni, e con questo articolo andremo a vedere le principali 5 indicazioni che potrebbero farci capire se la barca in questione è o non è un affare.

Il Caso con barca a motore in cantiere.

barca a motore in cantiere

Nel caso in cui la nostra barca da vedere si trova in cantiere questa è una ottima occasione per vedere lo scafo al di sotto della linea di galleggiamento ed osservare cose che non si potrebbero vedere con la barca in acqua.

Considerando che stiamo parlando di una barca a motore e la maggior parte dei pesi a bordo e le strutture rinforzate si trovano a poppa, va da sè che dovremmo prestare particolare attenzione da mezza-barca allo specchio di poppa.

Quindi cosa andremo ad osservare su una barca fuori dall’acqua?

  • Posizionandoci contro luce, al disotto della carena, osserveremo se si notano delle bollicine sullo scafo, questo ci permettrà di individuare se il nostro scafo è affetto da blister osmotici.
  • Cercare delle aree non omogenee allo scafo in termini di colorazioni, il che potrebbe portarci a pensare che lo scafo ha subito delle riparazioni.
  • Osservare se attorno alle appendici di carena come: astucci, supporti asse, timoni, IPS e piedi poppieri ci siano delle anomalie come delle cricche.

Internamente

  • Chiedendo di poter accedere alla sala macchine andremo ad osservare le condizioni delle fazzolettature in vetroresina dei longitudinali e dei madieri in prossimità dei motori per verificare se ci siano cricche, difetti, differenze di colore sospette e acqua salata in sentina, non dimenticarti di chiedere le ore motore e i tagliandi effettuati, potrebbero essere un ottimo indice per capire se e quanto i motori sono stati sfruttati.
  • Visionare le condizioni dei motori e verificando la presenza di sale e olio, questo ti permetterà di capire se andranno fatti degli interventi o serviranno esami più approfonditi.

Logicamente, non potendo in questa fase verificare il funzionamento dei motori e dei sistemi di bordo la barca dovrebbe essere vista anche in acqua.

Caso con barca a motore in acqua.

Questo è il caso più comune in particolarmodo nei periodi più caldi dove la barca è in banchina pronta per essere provata e per farvi innamorare di lei.

Questo è ottimo per chi vende ma non per chi compra poichè molte cose descritte nel paragrafo precedente non possono essere visionate.

Quindi cosa controllare con la barca in acqua?

Parlando di una barca a motore, particolare attenzione andrà mostrata nei confronti della sala macchine, verificando come segue:

  • Osserva se c’è presenza di acqua in sentina, cricche lungo i longheroni sotto i motori e verifica se il fondo della sentina ha un colore omogeneo, se necessario prova a pulire la sentina per vedere se sotto i depositi si vede un anomalia.
  • Verifica le condizioni del motore e nota se c’è presenza di sale diffuso e olio, potrebbero identificare la necessità di interventi più approfonditi.
  • Se presente prova il generatore e mettilo sotto sforzo, facendo accendere l’aria condizionata e altre cose elettriche in contemporanea, il fatto che funzioni non vuol dire che sia in buone condizioni e potrebbe essere in qualsiasi caso necessario manutenerlo.
  • Prova i sistemi di bordo, Aria condizionata, toilette, etc. , verificando che funzionino, se presente come erificando.
  • Fate un uscita in barca documentandoti prima su quanti giri/min dovrebbe fare il motore di progetto, il non raggiungimento potrebbe significare che le eliche sono sporche ma anche che il motore potrebbe far fatica.

Conclusione

Questa non vuole essere la guida definitiva su come comportarsi durante la prima vistita, in quanto non perforza si possono creare le condizioni per cui il proprietario ti permette di poter visionare con tranquillità una barca. Inoltre, ogni barca è differente anche tra due modelli dello stesso cantiere, in quanto, essendo le barche prodotti per lo più artigianali, i cantieri affrontano in maniera differente problematiche che posso nascere con l’esperienza, per rispondere ad una problematica di sicurezza o per via delle richieste del primo acquirente, che farà differire una barca dalla sua versione successiva.

Ad ogni modo, questi possono essere degli spunti da utilizzare per aiutarvi nella scelta della vostra nuova o prima barca, ma l’ausilio di un perito nautico come la MDS Survey risulta essere fondamentale per poter trovare difetti che in questa fase e senza strumentazione non sarebbe possibile identificare.

Articolo scritto da Marco De Simone, Affiliato IIMS, GradIIMS, e tecnico NDT UT & PT

Il Perito Nautico – 5 consigli su come scegliere il perito nautico?

Il Perito Nautico – 5 consigli su come scegliere il perito nautico? Cosa fa? e come si diventa Perito Nautico?

(imbarcazione in fase di perizia)

Durante le prime fasi di approccio al mondo della nautica, sopratutto se si è sull’onda dell’entusiasmo post patente e si è in cerca di un’imbarcazione tutta per sè, per potersi cimentare nel fantastico mondo del mare ed affrontare le proprie avventure, è inevitabile che si entri a contatto con alcune figure professionali del settore, tra cui:

  • Broker;
  • Operatori dei cantieri;
  • Attrezzisti;
  • Meccanici;
  • Ed in seconda battuta i periti.

In questo articolo andremo ad approfondire la figura del Perito Nautico analizzando nel dettaglio come di seguito:

  • Chi è il perito nautico;
  • Qual’è la sua formazione professionale;
  • I motivi per cui affidarsi ad un perito Nautico;
  • Cosa si controlla durante la perizia nautica;

Chi è il perito nautico?

perito nautico Marco De Simone durante la perizia

La figura del Perito Nautico è una figura professionale che lavora nell’ambito navale, nella nautica da diporto e può allargarsi in base alle sue competenze professionali anche in altri settori, come quello industriale, diventando una figura trasversale, e si occupa di valutare le condizioni del manufatto che si sta ispezionando mostrandone le criticità.

Qual’è la sua formazione professionale? come diventare perito Nautico

lo studio per diventare surveyor

La figura del perito nautico è una figura molto antica che si è evoluta insieme al mondo della nautica stessa.

Inizialmente la professione venne intrapresa dai mastri d’ascia, poichè erano gli unici ad avere le competenze, acquisite durante la costruzione e la manutenzione delle navi, da poter interpretare le condizioni distinguibili esclusivamente visivamente del fasciame e delle strutture.

Il settore è rimasto pressocchè invariato fino ai primi dell’800 dove si iniziarono a sperimentare le prime imbarcazioni interamente in acciaio su larga scala aprendo questo mondo a figure come architetti e progettisti e solo successivamente con la venuta di nuove tecniche costruttive, quali la vetroresina sandwich etc., sono nate nuove figure tecniche specializzate nel settore che hanno preso la denominazione generale di Perito Nautico (in inglese denominato Marine Surveyor).

Il Perito Navale negli anni, come si citava in precedenza, si era evoluto insieme al settore, cambiando e passando da un mero controllo strutturale ad anche un controllo normativo e di sicurezza per la navigazione e per l’ambiente, generando di conseguenza ulteriori subcategorie in base alla specializzazione.

di seguito alcuni principali esempi della figura del Perito Navale:

  • Construzione navale,
  • Condizioni nave,
  • Investigazione sinistro marittimo;
  • Trasporti eccezionali in dimensioni e peso,
  • Garanzia,
  • Riempimento container,
  • Carico e Scarico Nave,
  • perizia di bandiera,
  • Internal audit.

anche la nautica essendo una sub categoria ha le proprie figure professionali.

Di seguito le principali figure del Perito Nautico:

  • Costruzione e manutenzione,
  • Meccanica,
  • Yacht,
  • CE,
  • Pre-acquisto,
  • Pre-consegna,
  • Investigazione sinistro marittimo,
  • Tecnico controlli non distruttivi, (questa figura è polisettoriale e solitamente accorpata alla perizia pre-purchase e di costruzione).

Considerando che l’articolo affronta la figura del perito nautico in maniera generica non andremo ad analizzare le varie figure del perito navale e nautico nello specifico, in quanto servirebbero degli articoli appositi per ogni singola specializzazione.

Quindi tornando al quesito, ossia qual’è la formazione professionale del perito nautico, va da sè che ad oggi una preparazione scolastica adeguata, quale può essere una laurea di settore o master sia la base per poter intraprendere questa tipologia di lavoro, il che non ti categorizza come perito ma ti da la base ed il metodo per poter comprendere al meglio i fenomeni che si andranno a presentare durante la pratica, che solo dopo numerose perizie può permetterti di avere un quadro abbastanza completo in termini di casistiche analizzate.

Va comunque detto che chi aveva intrapreso questo lavoro prima degli anni 2000 molto spesso partiva dalla base di una grossa esperienza di navigazione, per poi approfondire tecnicamente gli aspetti e crearsi una propria specializzazione nel settore.

Perchè affidarmi ad un perito nautico?

Nella vita, per quanto una persona possa essere intelligente ed avere competenze, non è di certo obbligatorio conoscere tutto di ogni cosa, pertanto affidarsi ad un esperto che conosce il settore e le tecniche da utilizzare, nonchè in possesso della strumentazione e del metodo, potrebbe essere un valido aiuto durante le prime fasi di acquisto della vostra imbarcazione ed aiutarvi a valutare al meglio e ad organizzare nel migliore dei modi la preparazione alla perizia.

Per farla semplice “Il Perito può essere visto come quel vostro amico meccanico che chiamate quando avete bisogno di vedere se la macchina che state acquistando ha qualche problematica che non avete notato” e consentirvi di fare un acquisto più consapevole.

I principali motivi per cui affidarvi ad un perito sono:

  • La conoscenza del setture, la tecnica, la strumentazione ed il metodo.
  • L’imparzialità e l’etica, il perito non deve avere alcun legame ed interesse nella vendita, e deve dare un giudizio oggettivo su cosa si andrà ad ispezionare, non preoccupandosi di creare un danno qualora si compromettesse la vendita.
  • La tutela da un acquisto che potrebbe andare oltre il budget preventivato, e di conseguenza un acquisto consapevole. Va notato che i difetti occulti non sempre riescono ad essere identificati.
  • L’identificazione di difetti strutturali da parte del perito potrebbe non farti perdere la caparra e ritirarti dall’acquisto senza conseguenze. (Leggi bene il contratto che firmi).
  • L’identificazione durante la perizia di una problematica in fase iniziale potrebbe farti risparmiare tempo e soldi per un intervento maggiore e potenzialmente pericoloso in un secondo momento.

Cosa si controlla durante una perizia nautica?

perito nautico intento a cercare bolle di osmosi

Il Perito Nautico durante la perizia pre-acquisto controlla:

  • Condizioni generali dello scafo e se questo mostra distorsioni, bolle osmotiche o indicazioni sospette.
  • Appendici di carena, quali timoni, eliche, bulbo, etc.
  • Strutture interne, perni e prese a mare.
  • Sistemi di bordo.
  • Documentazione

Come scegliere il Perito Nautico?

La scelta del perito è una cosa personale, in quanto, un professionista più di un altro potrebbe non trasmetterti le guste sensazioni, questo non significa che se un perito non ti trasmette fiducia non sia un buon perito, ma essendo una persona a cui darai la tua fiducia, sicuramente questo sarà un parametro da considerare.

Un buon consiglio potrebbe essere quello di sentirsi con più professionisti e valutare quale sia il migliore in termini economici e di sensazioni, in quanto non è detto che se un perito sia del luogo sia migliore rispetto ad un’altro professionista che viene da un altra zona e controllare se il professionista è affiliato ad una o più organizzazioni internazionali di Marine surveying come la IIMS e la YDSA, il che possono rappresentare garazia di standard elevati.

Un ulteriore parametro da considerare è se il perito si avvale si strumenti per i controlli non distruttivi quali: igrometri e ultrasuoni.

Se vuoi conoscere le varie fasi della perizia nel dettaglio ho scritto un articolo in merito qui.

Conclusioni

Avvalersi di un perito nautico specializato quale la MDS Survey permette di avere un idea più completa dell’imbarcazione che si sta acquistando e dell’investimento che si sta per affrontare bloccando sul nascere ” la Sindrome dell’Innamoramento” che non permette di considerare alcune indicazioni e segnali che la barca vuole comunicare con la giusta considerazione, rischiando di, o non vederle, o sottostimarle e l’ausilio di un perito potrebbe aiutarti a fare un acquisto più consapevole.

uomo innamorato della sua barca
uomo innamorato della sua barca

Articolo di Marco De Simone, Marine surveyor Affiliato IIMS e tecnico NDT certificato

Perizia Nautica – Perché devo fare la perizia nautica? motivi e fasi da sapere durante una perizia nautica

Perizia Nautica – Perché devo fare la perizia nautica? motivi e fasi da sapere durante una perizia nautica

perizia nautica

Per quale motivo dovrei fare una perizia? la mia barca è perfetta!

Questo è quello che sostiene circa l’80% dei proprietari alla domanda su quale sia lo stato d’uso della propria imbarcazione.

Sarà vero? In alcuni casi sì, ma nella maggior parte si tratta di pura sindrome da innamoramento, dove non si vogliono notare difetti o si minimizzano, come in una vera e propria relazione amorosa. In altri casi non né si è a conoscenza.

Com’è possibile che non ci si renda conto di un problema?

Succede più spesso di quanto si possa immaginare, e riguarda per lo più le condizioni dello scafo e strutturali, in quanto la barca può aver sofferto un difetto costruttivo o un evento che all’epoca dei fatti venne sottovalutato. Motivo per cui è sempre una buona idea far periziare una barca usata, sia che si è proprietari per verificarne le condizioni, sia che si è un nuovo possibile acquirente per identificarne le principali peculiarità.

Indice

  • Cos’ è una perizia nautica?
  • Qual è la procedura di una perizia nautica.
  • Su quali imbarcazioni fare una perizia.
  • La barca in secca.
  • La barca in acqua.
  • Conclusioni.

Cos’ è una perizia nautica?

La perizia nautica è un vero e proprio processo investigativo in quanto non sempre si hanno informazioni in merito alla barca o se si hanno possono non essere attendibili; in molti casi si tratta di informazioni sommarie o addirittura di voci per sentito dire del tipo ” mi sembra che una volta la barca abbia toccato” e proprio per questo motivo che scevri da qual si voglia pregiudizio o pressione la perizia è paragonabile ad una vera e propria indagine a ritroso partendo dallo scafo e dai dati raccolti, che potranno rivelare informazioni fondamentali per poter ricostruire la storia della barca che si sta periziando.

Qual è la procedura di una perizia nautica.

La perizia nautica può essere interpretata come una fotografia dell’imbarcazione in formato discorsivo nell’istante in cui la si sta ispezionando. Durante la perizia dell’imbarcazione esistono quatto passaggi fondamentali:

  • Ispezione scafo e appendici;
  • Ispezione delle strutture interne e aree passanti;
  • Ispezione motore/i e sistemi di bordo;
  • Ispezione della coperta.

Ognuno dei sopracitati passaggi è anch’esso suddiviso in fasi specifiche e differenti in base alla tipologia di imbarcazione da ispezionare, inquanto la struttura dello scafo e i pesi a bordo differiscono per ogni tipologia di imbarcazione.

La perizia, per essere svolta nel miglior modo possibile, deve prevedere l’alaggio e la messa in sicurezza in cantiere per poter ispezionare l’opera viva (parte immersa dello scafo); è sempre preferibile alare la barca dai 3 ai 5 giorni prima per permettere all’antivegetativa di asciugarsi, per poi procedere con il varo e il test dei motori e sistemi di bordo.

I passaggi principali della perizia sono i seguenti:

  • Ispezione visiva dello scafo per valutare distorsioni, indicazioni di riparazioni o presenza di osmosi;
  • Valutazione delle condizioni del tunnel bowthruster (se presente);
  • Condizioni delle eliche, asse e boccole (se in presenza di piedi poppieri, IPS o fuoribordo, valutarne le condizioni nel dettaglio e coinvolgere un meccanico specializzato);
  • Verificare i timoni e boccole (se presenti);
  • Verificare le condizioni della giunzione scafo-bulbo (solo barche a vela);
  • Verificare le condizioni delle prese a mare e dei perni del bulbo se presenti;
  • Verificare le strutture interne se sono presenti movimenti strutturali;
  • Verificare le condizioni dei motori;
  • Verificare le condizioni dei sistemi di bordo;

Su quali imbarcazioni fare una perizia.

perizia nautica

Su quale barca fare la Perizia?

Eccetto per le barche di nuova costruzione, dove le eventuali problematiche non hanno avuto ancora il tempo di potersi sviluppare, non esiste un’imbarcazione nello specifico per la quale non risulta essere necessaria l’intervento di un Perito Nautico, l’unico parametro da poter considerare è il valore economico dell’imbarcazione e quanto peso avrebbe la perizia sul valore della barca.

Sebbene possa sembrare un costo oneroso quello di una perizia nautica rispetto al valore dell’imbarcazione o all’età della barca, risultano essere proprio le barche di piccole dimensioni o particolarmente vintage a soffrire di problematiche rilevanti che potrebbero comprometterne l’intero valore o quasi e pertanto la spesa che inizialmente risulterebbe proibitiva, potrebbe aiutare a portare alla luce problematiche ignorate anche dallo stesso proprietario e tutelare l’eventuale investimento. In ogni caso ci sono validi periti nautici tra cui la MDSsurvey (Marine,Damage and Structure surveys) che possono venire incontro alle Vs esigenze aiutandovi ad avere una comprensione completa dell’imbarcazione e ad evitare sorprese indesiderate.

A barca in secca.

perizia nautica

Durante la perizia, per avere una visione completa dello stato in cui si attesta la barca, questa dovrà essere messa in secca, preferibilmente in un cantiere e in sicurezza per permettere al perito di poter visionare lo scafo ed identificare eventuali anomalie presenti sull’opera viva (parte immersa dello scafo).

La presenza di antivegetativa sopratutto se presente in molti strati e nel tempo mai portata a zero potrebbe compromettere l’identificazione di indicazioni come riparazioni o eventuale presenza di blister osmotici che potrebbero indebolire la struttura dell’imbarcazione.

Un indicatore della salute dello scafo è la sua umidità strutturale, in quanto uno scafo asciutto è strutturalmente più resistente agli sforzi di uno scafo umido. Oltre ad identificare la solidità strutturale l’umidità potrebbe portare alla luce difetti come riparazioni o danni strutturali non visibili ad occhio nudo.

Pertanto è consigliabile permettere allo scafo di asciugarsi in modo da poter stabilire le sue reali condizioni, in quanto un antivegetativa molto spessa potrebbe causare errori strumentali che renderebbero i test sullo scafo e di dati raccolti inutilizzabilli, per tanto si consiglia di alare (mettere in cantiere o in secca) la barca almeno dai 3 ai 5giorni prima della perizia.

A barca in acqua.

La barca può essere ispezionata in acqua sia prima che questa venga messa in secca che a seguito del varo o se lo si richiede esclusivamente in acqua.

In questa fase della perizia si controllano tutte quelle che possono essere le possibili vie d’acqua, le più comuni sono:

  • Losche
  • Perni
  • Prese a mare (comprendenti valvole e passascafi)
  • bowthruster se presente

Oltre alle sopracitate ispezioni, la perizia in acqua permette di testare tutti quei sistemi di bordo che utilizzano l’acqua come sistema refrigerante principale, come:

  • aria condizionata
  • motore/i
  • generatore/i
  • WC se ad acqua di mare
  • dissalatore

Nel caso delle barce a vela:

  • Albero/i
  • Sarie e lande
  • Vele, che per motivi di sicurezza non possono essere aperte in cantiere.

Va considarato che se la barca viene ispezionata esclusivamente in acqua la perizia sarà sempre parziale ed un eventuale perizia subaquea non permette la reale valutazione dello scafo.

Conclusioni.

perizie nautiche

Per conoscere il reale stato dell’imbarcazione, o per lo meno un quadro esaustivo delle sue condizioni, l’ausilio di un Perito Nautico specializzato che si avvale delle più recenti tecniche e dei controlli non distruttivi può essere la migliore opzione possibile per tutelare la propria imbarcazione o il proprio investimento; è consigliabile anche per chi ha già un imbarcazione di proprietà ed è interessato a verificare il suo stato d’uso o semplicemente a vendere la propria imbarcazione per evitare brutte sorprese, una perizia periodica per valutare alcune criticità sotto la lente di un occhio esperto ed imparziale che potrebbe mettere alla luce problematiche non rilevate in precedenza o sottovalutate.

Quindi in conclusione, sia tu un possibile acquirente o un proprietario di quello che ad oggi puo essere considerato come la cosa più vicina ad un sogno, ossia la tua barca, la perizia è uno strumento fondamentale che può aiutarti e tutelarti principalmente dal punto di vista della sicurezza, oltre che farti risparmiare tempo, denaro e preoccupazioni in futuro.

In mare la sicurezza viene prima di tutto. #staysafe

MDSsurvey è su tutte le piattaforme!!!

vienici a trovare!😉

perizie nautiche

Articolo di Marco De Simone, Marine surveyor Affiliato IIMS e tecnico NDT certificato